Adagiata su una penisoletta della sponda meridionale della omonima laguna, Lesina, paese di oltre seimila abitanti della provincia di Foggia, rappresenta la porta settentrionale d’accesso alla penisola del Gargano.
La zona è stata frequentata fin dalla preistoria, come testimoniano numerosi reperti delle diverse epoche ritrovati nella zona e nelle acque della laguna; successivamente il borgo venne fondato da pescatori dalmati dove si rifugiarono gli abitanti di Lucera e delle isole Tremiti, prima di essere occupato dai greci e dai romani.
Il lago di Lesina, una delle lagune più grandi del Mediterraneo, ha sempre rappresentato un elemento di particolare importanza, soprattutto in antichità, quando il territorio dovette sopportare eventi naturali devastanti come terremoti e inondazioni marine.
In epoca medioevale la laguna attirò sulle sue sponde moltissima gente, anche dalle coste opposte dell’Adriatico, grazie alla pescosità delle sue acque dolci; la cittadina era recintata da un antico muro di protezione contro le incursioni dei pirati saraceni.
Lesina, fortificata con una cerchia di mura già in epoca romana, divenne poi un Castaldato, quindi contea importante che attraversò i secoli condividendo la sorte del resto del territorio, passando dal dominio di una signoria a quello di un’altra, dalla forte influenza dei monaci di un ordine monastico ad un’altra, fino alla soppressione dell’età feudale e l’ingresso nel Regno d’Italia.
Nel territorio di Lesina c’è anche Ripalta, una frazione di grande rilevanza che comprende il castello con la sua antica chiesa; un disastroso terremoto nel seicento ne fece crollare una parte che fu ricostruita per mano dei Celestini agli inizi del XVIII secolo; attualmente il piccolo borgo, di proprietà privata, è quasi disabitato, tranne per alcuni agricoltori che ci lavorano.
La chiesa di Santa Maria di Ripalta è di origine cistercense e come in tutti gli insediamenti di tal natura anche in essa si prestò particolare attenzione alla cura del terreno, all’idraulica e soprattutto all’allevamento del bestiame, in particolare buoi e bufali; nella vicina località dell’«Ansa della Rivolta», anticamente conosciuta come “Rivolta della Galera”, in epoca romana probabilmente c’era lo scalo fluviale di Civitate.
Oggi Lesina conserva il suo antico fascino: il borgo vecchio con la sua imponente Cattedrale ed il duecentesco palazzo Vescovile, ricordano i tempi lontani in cui la cittadina viveva solo grazie alla pesca; le acque della laguna nascondono molti ruderi dell’antica Alexina romana e probabilmente in passato l’area cittadina doveva giungere fino all’isolotto di San Clemente.
Tutta la parte orientale del lago è “Riserva Naturale di Ripopolamento Animale”, dove vive la famosa anguilla, diventata presidio di Slow Food, molto conosciuta dagli chef e dai nutrizionisti per i suoi elevati valori nutritivi e per il suo sapore gustosissimo.
Oggi Lesina è diventata una rinomata stazione turistica, anche se ha mantenuto le basi della sua economia saldamente ancorate alle attività ittiche, che nei secoli scorsi è sempre stato la fonte di sostentamento dei suoi abitanti, soprattutto nei momenti di grande carestia.
Lo sviluppo turistico è particolarmente concentrato nell’area
a nord della città, quella che si affaccia sul mare, dove sorge Marina di Lesina, ripetutamente premiata tra le località turistiche italiane per la purezza delle sue acque.