Pochi chilometri a sud di Perugia si incontra Deruta, antica cittadina di circa diecimila abitanti le cui probabili origini sono di epoca romana, ma che ebbe nel medioevo un ruolo importante, come dimostra il suo centro storico e le sue fortificazioni.
La cittadina umbra sorge su una collina, ai piedi di un sistema di rilievi coperti da una fitta macchia mediterranea, naturale divisione tra l’ampia e fertile pianura del Tevere e parte della Valle Umbra.
Il piccolo borgo antico che compone il centro storico è infatti a ridosso delle mura, raggiungibile oltrepassando le tre porte Sant’Angelo, Perugina e Tuderte; al centro svettano le due torri civiche ed il campanile dell’antica chiesa di San Francesco.
La città delle maioliche
Deruta è molto nota come città della maiolica artistica, la cui lavorazione risale al duecento, affermandosi definitivamente tre secoli dopo, quando la cittadina vivrà un periodo di pace e prosperità sotto il dominio pontificio.
Da questo momento le maioliche derutane, fino ad allora oggetti d’uso comune con scarse decorazioni, cominciano ad essere più elaborate ed artistiche, oggetti decorativi con figure femminili, scene mitologiche, animali, fiori, battaglie e immagini sacre che andavano ad arricchire le case delle classi agiate ed i palazzi nobiliari.
E’ di questo periodo l’introduzione della tecnica del lustro sulle opere di maggior pregio, dando loro bellissimi riflessi dorati, alcune delle quali sono oggi esposte in vari musei nazionali ed internazionali.
Nel corso di una sosta a Deruta, passeggiando nella tranquillità del suo bellissimo centro storico, dove ogni tanto si incontra una fornace cinquecentesca per la cottura dei manufatti, è un obbligo sostare nelle botteghe, laboratori, sale di esposizione e fabbriche di maioliche artistiche, tra le quali la famosa “Ditta G. Grazia”, fondata nel XVI secolo, l’azienda ceramica più antica al mondo.
In pieno centro c’è “Largo S. Francesco” con il millenario complesso francescano, con il convento e la bella chiesa dalla facciata in pietra arenaria, il portale ogivale e l’elegante rosone in pietra bianca e dorata.
Notevoli anche la chiesa di Sant’Antonio Abate con affreschi quattocenteschi ed il Santuario della Madonna dei Bagni, appena fuori il paese, con oltre 600 ex voto in maiolica commissionati dai paesani per ringraziare la Madonna per qualche grazia ricevuta.
Il trecentesco Palazzo dei Consoli, sede del municipio, al cui interno si trova anche la pinacoteca comunale, restaurato nel XVIII secolo lasciando inalterate le bifore ogivali che, con il portale, abbelliscono la facciata, contiene anche reperti archeologici romani e medievali.
Nei pressi della Porta Tuderle, detta anche Porta del Borgo, vi sono i resti dell’Ospedale di San Giacomo, un antico ospedale quattrocentesco, un’autentica rarità per l’epoca.
I derutani non dimenticano certamente la fortuna ed il benessere che la ceramica ha portato nelle loro case, tanto che ogni anno organizzano a fine novembre, la Festa dei Ceramisti, in occasione dei festeggiamenti per Santa Caterina d’Alessandria, patrona dei ceramisti e San Simplicio, patrono della città.