La Valtellina è un territorio ricco di prelibatezze culinarie che spaziano dai ricchi antipasti, ai primi piatti sontuosi ed alle prelibate carni, in particolare la cacciagione.
Non tutti sanno, però, che la provincia di Sondrio, la Valtellina, appunto, è ricca anche di dolci ed uno di questi è la Bisciòla, detto anche il panettone valtellinese.
Bisciòla, un dolce con duecento anni di storia
Si tratta di un dolce che risale ad oltre duecento anni fa, quando nelle case, soprattutto quelle patrizie, si preparava in occasione delle feste natalizie, anche se i prodotti per farla venivano trovati e preparati già nel periodo autunnale; una leggenda la avvicina addirittura a Napoleone, in occasione di una sua tappa in valle.
La sua lavorazione varia da una zona all’altra della valle e viene preparata con metodi artigianali ormai in ogni periodo dell’anno e non solo in quello natalizio.
Bisciòla, gli ingredienti e la preparazione
Tra gli ingredienti troviamo la farina di frumento mescolata con un po’ di grano saraceno, nel cui impasto si mescola zucchero, burro ammorbidito, uova, fichi, uvetta, un pizzico di sale, scorza di limone, noci e miele.
Una volta lavorato, l’impasto viene lasciato a lievitare finché la palla si gonfia fin quasi a raddoppiare, prima di aggiungere gli altri ingredienti e sistemarla in una tortiera lunga e stretta, ben imburrata; prima di metterla a cuocere nel forno ventilato a 180° per circa tre quarti d’ora, viene spennellata sulla superficie con un uovo sbattuto.
Visti gli ingredienti, la Bisciòla un dolce dall’elevato contenuto calorico, da gustare a fine pasto, assieme ad un bicchiere di vino rosso e talvolta, anche bagnandola in una tazza di crema o mascarpone oppure, come si faceva un tempo, in un bicchierino di grappa.