Su un colle di oltre 300 metri slm, nella parte interna della provincia di Grosseto, a metà strada tra il capoluogo ed il monte Amiata, c’è in borgo medioevale di Cinigiano, paese agricolo di circa 2700 abitanti; una terra tra il mare e la montagna, che alterna paesaggi ed atmosfere diverse e talvolta contraddittorie.
Il territorio è caratterizzato soprattutto da aree collinari coperte da macchie mediterranee, oliveti e vigneti, oltre a boschi di cerri e di lecci, castagneti e pascoli, dove spiccano numerosi poderi e casali, spesso trasformati ad uso turistico.
In epoca medioevale il borgo era un feudo degli Aldobrandeschi, con il suo castello, attorno al quale erano addossate le povere case e le botteghe degli artigiani al servizio dei castellani.
Nei secoli seguenti Cinigiano passò sotto la Repubblica Senese è successivamente, dopo alterne vicende e lotte di potere tra le varie signorie toscane, finì definitivamente nell’orbita del Granducato di Toscana, fin quando entro a metà ottocento, nel Regno d’Italia.
Nel borgo ci sono la cinquecentesca Chiesa di San Michele Arcangelo e la quattrocentesca chiesina di Santa Maria delle Nevi con alcuni interessanti affreschi.
Cinigiano, terra di cantine con ottimi vini e di castelli
Passeggiando per le strade del suo centro storico, ci si imbatte in diverse cantine tradizionali dov’è possibile gustare gli ottimi vini locali e che sono meta di moltissimi turisti in occasione della manifestazione estiva “Calici di stelle” e per la “Festa dell’uva” in autunno.
In cima al poggio che sovrasta il borgo è possibile ancora vedere il “Cassero”, cioè il borgo più antico, con i resti della rocca medievale di Cinigiano.
Non lontano dal paese c’è Porrona, bel borgo duecentesco con il suo castello circondato dalle mura, la cui piazzetta è caratterizzata dagli stemmi araldici delle famiglie nobiliari dell’epoca medioevale che se la sono disputata,
Non distante c’è Monticello Amiata, borgo suggestivo per i bellissimi panorami che lo circondano; nella frazione c’è anche il Santuario della Madonna di Val di Prata e la Casa Museo, piccolo museo etno-antropologico che conserva ambienti del quotidiano popolare di fine ottocento.
Nella zona sorgono anche il castello medievale di Vicarello che mantiene, se pur rimaneggiato, la primitiva struttura ed ospita oggi una frequentata ed esclusiva struttura ricettiva, ed anche il castello cinquecentesco di Colle Massari e Montecucco, dove è interessante visitare le belle cantine e la chiesa di san Pietro e Sant’Antonio.
Il turismo sta soppiantando la tradizione agricola
Nel territorio c’è anche la Riserva Naturale di Poggio dell’Olmo, caratterizzata da un territorio montuoso e boschivo all’interno della quale sono stati ricavati numerosi sentieri meta di escursionisti e naturalisti.
Cinigiano ha sempre avuto una sua vocazione prettamente agricola; da qualche decennio, comunque, il turismo e soprattutto l’agriturismo ed il turismo rurale si è affacciato prepotentemente nella zona, anche con villeggianti provenienti dall’estero che ne hanno scoperto la tranquillità e la bellezza.
Tra i suoi prodotti tipici locali hanno un posto d’onore l’olio extravergine d’oliva prodotto dai numerosi uliveti delle colline che la circondano ed il vino Montecucco Doc, per il quale è stata anche creata una “strada del vino” ed è protagonista dell’autunnale “Festa dell’uva”.