Golosessi è il nome che nel padovano viene dato a tutti quei biscotti semplici e caserecci che “fanno gola” come le frittelle, i buratelli, i baicoli, gli zaletti e via dicendo.
Sono biscotti, semplici negli ingredienti, ma ricchi di gusto, che richiamano le oro origini contadine, tanto da meritarsi anche una citazione di Pellegrino Artusi nel suo trattato “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di oltre un secolo fa.
Il loro colore è giallo, conferitogli dalla farina di mais usata per farli; la ricetta, anch’essa antica, prevede l’uso di lievito, sale, burro fresco, anice, buccia di limone o d’arancia grattugiata, un po’ di farina bianca oltre a quella gialla, uova, uvetta sultanina e zucchero.
Un biscotto semplice e gustoso
Un prodotto dagli ingredienti, semplici, un tempo alla portata di quasi tutti perché prodotti direttamente o barattati con altri frutti della terra o dell’aia, ma di primissima qualità; aromi naturali, poca elaborazione, nessun mezzo oltre le mani ed un normale forno a legna.
Un dolcetto che sembra nato per essere affogato in un buon vino dolce, un biscotto che ha, da solo, dignità di dessert.
Tipico del padovano, del trevigiano e della provincia di Venezia, questi biscotti, come moltissimi altri prodotti italiani, si differenzia leggermente nei suoi ingredienti a seconda della zona di produzione, come per esempio l’aggiunta dei pinoli o delle giuggiole dei Colli Euganei nell’impasto.