Tra i tanti borghi delle Dolomiti c’è anche Barcis, in Valcellina, nella parte friulana delle montagne rosa, in provincia di Pordenone, comune con il minor numero di abitanti della provincia, appena 256.
Il paesino si trova in un bellissima conca a 409 metri slm, sulle rive dell’omonimo lago artificiale lungo quattro chilometri e mezzo, costruito circa sessant’anni fa e sovrastato da una bellissima abetaia.
La vallata è chiusa a Nord dal Monte Resettùm, a Ovest dai monti Crep Nudo e Messer, a Sud dai monti Cavallo e Cjastelât, a Est dai monti Raut e Fara.
Una storia di tragedie e rinascite
Barcis, in epoca medioevale, era un pugno di case, una borgata poco distante dal centro principale, Cellis, che venne completamente distrutta da una frana nel 1319.
Dopo tale evento il paese andò formandosi nella zona attuale, dove fu ricostruita anche la chiesa, dedicata a San Giovanni Battista.
Un grave incendio distrusse il paese nel seicento, che fu ricostruito poco a poco, con la sua chiesa parrocchiale ed alcuni palazzi, come Palazzo Centi, sicuramente l’edificio di maggior pregio storico e architettonico del paese, una mescolanza di stili tra quello rustico della Valcellina con quelli dell’architettura veneziana.
Costruito in pietra viva rusticamente disposta, ha una struttura molto raffinata anche se priva di orpelli; sulla facciata principale vi è un doppio loggiato, ad arco ribassato nel piano terra, ad arco a tutto sesto nel piano superiore.
Il fuoco non è certo amico di Barcis; un nuovo incendio lo distrusse quasi completamente nel 1944, ad opera degli occupanti nazifascisti per rappresaglia contro i partigiani della zona.
Purtroppo in questo disastro andarono perduti, con le case, anche i documenti storici, i reperti e quant’altro potesse documentare con certezza la storia del paese.
Barcis, isolato per secoli
Il borgo è rimasto per diverse centinaia di anni quasi isolato dal resto della zona pedemontana; una strada fu costruita all’inizio del secolo scorso, contemporaneamente alla diga per la produzione di energia elettrica, sostituendo la vecchia mulattiera usata per portare in paese a dorso di mulo ciò che serviva.
Oggi questa strada, che scorre serpeggiando tra la verticale della pietra e le rocce scolpite dall’acqua del Cellina, è divenuta monumento naturale, delizia per turisti ed escursionisti.
Nel 1954 venne costruito il bacino idroelettrico da cui sorse il lago; la Barcis moderna è diventata una piacevole e frequentata località turistica.
Infatti il bacino idroelettrico da cui poi si formò il lago che con la sua acqua limpida e dal colore verde smeraldo du realizzato una sessantina d’anni fa ed è diventato subito motivo di rilancio turistico del paese ed attorno al quale, con le sue incantevoli passeggiate, si svolge anche la maggior parte delle attività.
Sia in paese che nei suoi dintorni vi sono ottimi alberghi ed agriturismi in mezzo a boschi e radure, come anche ristoranti e trattorie dove si possono gustare i piatti tipici della cucina friulana, tra cui i salumi d’oca di Morsano, assieme agli ottimi vini del Collio.