Alla confluenza dei due rami del lago di Como c’è un piccolo, bellissimo borgo, conosciuto anche come “la perla del Lago”; si tratta di Bellagio, uno dei posti più romantici e caratteristici d’Italia.
Grazie alla sua posizione particolarissima, Bellagio, godendo del clima mite del Lario, è diventato da oltre un secolo un luogo di villeggiatura molto frequentato e rinomato, anche per i meravigliosi panorami del lago e delle Alpi circostanti.
Il paese è costituito dal vecchio Borgo, con antiche e suggestive abitazioni, misteriosi vicoli, caratteristiche scalinate acciottolate sulle quali si affacciano piccoli negozi di prodotti artigianali ed enogastronomici.
Nei suoi dintorni, che raggiungono i 1700 metri slm del monte San Primo, vi sono 22 piccolissime e suggestive frazioni.
Fondata, pare, dalla primitiva popolazione degli Insubri, cui subentrarono prima i Galli e poi i Romani, Bellagio diventò un punto di riferimento e di svernamento per il transito delle truppe verso il nord attraverso il valico dello Spluga, compreso anche il riparo e la cantieristica delle navi militari sul lago.
Bellagio, luogo di villeggiatura da sempre
E’ di questo periodo l’arrivo in zona di coloni provenienti dalla Grecia romanizzata e dall’area mediterranea, che introdussero alcune colture delle loro terre, come l’olivo, l’alloro ed il castagno; alcuni importanti personaggi dell’antica Roma cominciarono a soggiornarvi periodicamente, “inventando” così la villeggiatura.
Le successive invasioni barbariche ed il declino dell’impero romano non lasciarono indenne nemmeno questo lembo del lago, che passò dai Goti ai Longobardi ai Franchi di Carlo Magno fino a subire le scorrerie perfino degli ungari e dei saraceni, che iniziarono la costruzione di molte pievi, chiese e conventi, come anche di sistemi di difesa come il Castello di Bellagio e la torre del borgo.
Bellagio e le sue “battaglie navali”
La sua posizione strategica le sue spinte autonomiste erano mal tollerate dai comaschi contro i quali Bellagio combatté numerose battaglie navali; per l’occasione i cantieri bellagini inventarono lo “Schifo”, una barca da battaglia per il trasporto dei soldati.
Per tutto il periodo medioevale Bellagio e Como si trovarono su fronti opposti: con Milano, la chiesa e la Lega Lombarda i primi, con gli imperatori i secondi.
Il periodo rinascimentale non ha risparmiato il territorio da altre lotte per il dominio del lago: Francesi, Ducali, Veneziani, Imperiali e Spagnoli si sono combattuti per decenni per il predominio ed il potere.
Un periodo di relativa tranquillità Bellagio l’ha vissuta tra il 1500 ed il 1700, quando fiorirono diverse piccole industrie tra cui quella delle candele e della seta, con il suo “indotto”, l’allevamento dei bachi e la coltivazione del gelso.
Nell’800 il conte Francesco Melzi, Duca di Lodi e vicepresidente della Repubblica Cisalpina, fece costruire una magnifica villa che attirò nella zona altri esponenti della nobiltà milanese.
Tante ville con giardini pieni di colore e profumi
Molti altri costruirono le loro ville con quei giardini che ancora oggi sono il vanto della cittadina ed una delle principali attrazioni per i turisti; furono costruite strade carrozzabili, prima tra le ville ed i palazzi, poi verso il Borgo ed infine venne portata a termine la provinciale Erba – Bellagio.
Numerosissimi i personaggi illustri della cultura, della musica, della politica che soggiornarono ospiti di qualcuna delle bellissime dimore nobiliari di Bellagio o dei paesi vicini: tra i tanti Franz Liszt in luna di miele, l’imperatore austriaco Francesco I, il ministro Metternich, Silvio Pellico, Ippolito Nievo, Gustav Flaubert e tantissimi altri.
Bellagio, dalla villeggiatura al turismo
Si cominciò a trasformare le locande ed a costruire alberghi, facendo diventare Bellagio una vera e propria stazione di villeggiatura, anche se riservata ad un pubblico “elitario” ed aristocratico.
Il turismo è ancora oggi componente fondamentale dell’economia di Bellagio, non più così elitario, ma come allora, internazionale, schivo ed un po’ riservato, anche perché abbastanza discosto dai tradizionali circuiti del turismo di massa. Molti ed interessanti, comunque, i luoghi che si possono trovare a Bellagio e nei suoi immediati dintorni, a partire dalla passeggiata sul lungolago; c’è in un’antica abitazione il Museo degli strumenti per la navigazione, con reperti storici tra cui cannocchiali veneziani settecenteschi, bussole, orologi solari di varie epoche, cronometri, una sfera armillare ed uno stupendo planetario in ottone.
Tra le chiese, la millenaria Basilica di San Giacomo, con mosaici, un bellissimo altare cinquecentesco, una “Deposizione di Cristo” della scuola del Perugino, un crocifisso del XII secolo ed altre storiche reliquie.
Inoltre la Chiesa della Madonna del Rosario, con il dipinto cinquecentesco della Madonna delle rose; la piccola basilica romanica di Santa Maria a Loppia, nel parco di Villa Gerli; la piccola chiesa di San Giorgio, del 1100, con all’interno la statua lignea della “Madonna della Cintura” che viene portata tradizionalmente in processione dai membri dell’antica Confraternita dei Cinturati.
Le ville nobiliari ed i loro giardini sono il vanto del paese; Villa Melfi comprende la cappella, il piccolo museo ed il parco all’inglese con diverse magnifiche statue.
La natura incantata di Bellagio
Tra le piante che adornano il parco vi è un colossale cedro del Libano, camelie, azalee, rododendri e molte piante tropicali; attorno ad un laghetto artificiale, conosciuto come laghetto giapponese, crescono aceri, lecci e camelie, creando un insieme di grande suggestione.
Bellissima anche la quattrocentesca Villa Serbelloni, sulla parte alta del promontorio di Bellagio, col suo parco ottocentesco, dalla quale si gode di uno stupendo panorama dei rami del lago di Como e di Lecco.
All’interno del parco si snodano oltre 18 Km di viali e sentieri che permettono di ammirare la grande quantità di piante, anche rare ed esotiche, che crescono nei giardini e nelle terrazze digradanti verso il lago.
Profumi, sapori e gastronomia dell’alto Lario
Visitare Bellagio non significa solo scoprirne la storia, le bellezze naturali ma anche gustare i profumi ed i sapori che la sua cucina sa offrire, a partire dalla caratteristica polenta, impastata con farina di mais: da piatto tipico della tradizione contadina, servita con carni rosse, merluzzo in umido, lumache o funghi.
Anche i formaggi della zona vengono prodotti in tantissime varietà: da quelli più delicati e a pasta molle, allo zincarlino, ricotta piccante condita con olio e pepe, ai formaggi caprini della Valsassina, al Taleggio a pasta cruda e uniforme, fino all’aromatico Quartirolo Lombardo.
Un altro prodotto importante nella gastronomia comasca è la carne: i famosi salumi di Brianza Dop, la luganeghetta, il pollame, conigli, cervi, caprioli e uccelli, cucinati soprattutto in salmì.
Anche il lago ha la sua importanza nella cucina locale, offrendo diverse varietà di pesce, come gli agoni dai quali, salati, essiccati all’aria aperta e pressati, si ottengono i “missoltini”, da gustare gratinati con aceto e olio, fritti con burro e salvia o affogati nell’«erba sagrigiola».
I filetti di pesce persico, invece, si accompagnano al riso, mentre i delicati lavarelli possono essere affumicati oppure uniti a burro e salvia.
Fra i dolci troviamo la cutizza, molto simile a una focaccia, che può essere arricchita con zucchero e uova, e i paradel, gustose frittelle di frutta.