A Vinitaly 2023 un mare di novità; eccone alcune per i nostri appassionati lettori.
La nuova idea di Schioppettino firmata I Clivi
Mario Zanusso, titolare della cantina I Clivi di Corno di Rosazzo (Udine), leggendo il libro “Il soccombente” di Thomas Bernhard durante il lockdown che racconta la storia di Wertheimer, musicista di talento che si trova ad avere come compagno di corso tale Glenn Gould, un genio che brilla di luce immensa, destinato a diventare una star mondiale e a oscurare chiunque gli stia vicino, ha avuto una geniale intuizione: “Proprio come il talentuoso Wertheimer – racconta Mario Zanusso – lo Schioppettino ha trovato lungo la propria strada vini storicamente nobili o assai più largamente diffusi che gli hanno reso impossibile dispiegare tutto il proprio valore. Presente in Friuli Venezia Giulia fin dal Medioevo, fu quasi completamente distrutto dalla fillossera, quindi sostituito con vitigni più produttivi nel corso del Novecento tanto da essere addirittura escluso dalle varietà d’uva coltivabili in regione fino alla seconda metà degli anni Settanta”.
Da questa riflessione è scaturita la volontà di dare la giusta dignità a un vitigno storico confinato per troppo tempo a un ruolo minore, che è al tempo stesso il rosso più rappresentativo del Friuli e un outsider affascinante dalle potenzialità ancora non completamente esplorate. Durante la vendemmia di quell’anno sono state raccolte le uve della prima edizione del Friuli Colli Orientali Dop Schioppettino “Il soccombente”, che debutterà in anteprima a Vinitaly 2023,.
Un affinamento di dodici mesi in botti di rovere da 300 litri, a cui segue un periodo analogo in acciaio è il punto di equilibrio che ha permesso di raggiungere a I Clivi l’intuizione avuta poco più di tre anni fa. Lo Schioppettino “Il soccombente” esce in tiratura limitata: un racconto emozionante distillato in mille bottiglie. La scatola in legno, la carta velina e l’assenza di capsula sono i tratti principali della sua veste, in linea con il desiderio di liberare l’anima nobile di questo vino nella sua essenzialità.
Per il Famoso di Mercato Saraceno primo brindisi DOC
Sarà un brindisi speciale per il Famoso di Mercato Saraceno quello che aprirà l’imminente Vinitaly; il vino bianco aromatico autoctono della Valle del Savio si presenterà per la prima volta con una nuova etichetta che testimonierà in modo ufficiale la sua origine mercatese.
A seguito del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dello scorso 6 giugno, infatti, il Famoso, fino a quel momento classificato nel cesenate all’interno della IGT Rubicone, è stato introdotto nella DOC Romagna con la specifica menzione di Mercato Saraceno che ha consacrato il legame speciale esistente tra il comune mercatese e questo vino, la cui originalità è stata riconosciuta dal Polo di Tebano attraverso analisi del DNA.
“Chi negli ultimi anni ha imparato a conoscere e apprezzare il Famoso– affermano da Tenuta Casali, cantina che con convinzione ha puntato su questo vitigno per produrre vini di qualità in versione ferma e frizzante – sa quanto sia legato a Mercato Saraceno e come il microclima e i suoli delle nostre colline riescano a esaltare i suoi tratti più caratteristici. Per questo siamo davvero entusiasti di questa novità, inoltre il passaggio da IGT a DOC sancisce un innalzamento del Famoso all’interno della piramide qualitativa dei vini regionali. Proprio sul tema della piacevolezza abbiamo sviluppato le nostre due interpretazioni del Famoso. La versione ferma, affinata in acciaio, gioca tra aromi freschi di ginestra e pesca gialla con una chiusura molto elegante, mentre il Famoso Pét Nat, presentato per la prima volta proprio un anno fa a Vinitaly, è un frizzante metodo ancestrale estremamente goloso e croccante, un vino da aperitivo o da merenda in campagna davvero sorprendente negli abbinamenti”.
Anche l’Asiago DOP “fusion” a Vinitaly
L’Asiago DOP, unico formaggio a rappresentare la produzione lattiero-casearia italiana a Operawine, Vinitaly & The City e Vinitaly, Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago interpreta le nuove tendenze di consumo, sempre più attente all’orgine degli alimenti e alle esperienze di gusto capaci di unire mondi diversi, con un orginale viaggio che, a Operawine, Vinitaly & The City e Vinitaly, svela la sinergia tra eccellenze food & wine legate da una comune identità e tra loro complementari e sorprende il palato nell’incontro con la mixology e l’alta ristorazione.
A OperaWine, il primo aprile, l’Asiago DOP, Official Cheese di Veronafiere, si sposa ai migliori cento produttori italiani selezionati da Wine Spectator per far scoprire le diverse e sorprendenti possibilità di abbinamento con il vino in degustazioni di stagionature molto esclusive, dall’Asiago DOP Fresco Riserva e il suo gusto dolce e delicato,
A Vinitaly & The City 2023, l’incontro con la mixology lascia scoprire l’anima giovane e glamour del formaggio Asiago nella masterclass “ASIAGO DOP & DRINK”, percorso “alchemico” tra l’Asiago DOP e i cocktail realizzati con tecniche innovative e strumenti all’avanguardia, in programma il 2 aprile nella Sala Consiliare del Palazzo Scaligero, sede della Provincia di Verona (Piazza dei Signori – Loggia di Fra Giocondo), per la prima volta aperta al pubblico. Condotti da Francesco Gubert, uno dei più talentuosi assaggiatori di formaggi d’Italia e Andrea Cason, bartender della mixology riconosciuto a livello nazionale.
L’Etna che non ti aspetti di Tenute Ballasanti
Tenute Ballasanti debutta a Vinitaly 2023, dando una nuova interpretazione dell’Etna e dei vitigni che da sempre la caratterizzano. Il nuovo progetto enologico nasce da Manuela Seminara, donna dalle forti radici siciliane innamorata della terra natia, e Fabio Gualandris, astrofisico bergamasco con la passione per la botanica, entrambi con esperienze manageriali di caratura internazionale. Un incontro tra Nord e Sud, tra famiglia e imprenditorialità che fornisce un’ottima espressione dell’enologia etnea.
I vigneti di Tenute Ballasanti sono locati nei comuni S.Alfio, Giarre, Milo, Mascali e Piedimonte Etneo, tutte località alle pendici del vulcano, noto in Sicilia come la “Montagna”. Gli appezzamenti hanno un suolo permeabile, ricco di potassio e mediamente povero di azoto e fosforo e sorgono sul versante est dell’Etna, a un’altezza che va dai 400 ai 900 metri. Un terroir unico al mondo che lega le tipicità del clima mediterraneo a quello del clima montano. In questo contesto crescono rigogliose viti di nerello mascalese, carricante, catarratto e nerello cappuccio, minnella e perricone.
Per accudire le ricchezze date dalla terra, Tenute Ballasanti ha scelto un team fatto di maestranze locali e professionisti scelti provenienti da tutta Italia. Tra questi l’enologo piemontese Gianluca Scaglione che assieme a Manuela e Fabio ha creato vini fini ed eleganti. La produzione è incentrata su tre monovarietali, un bianco e due rossi: Il Tenace da uve carricante, Il Temerario e Il Sublime entrambi da uve nerello mascalese.
Le Donne del Vino friulane promuovono i migliori vini regionali
Otto etichette tra le più premiate a livello nazionale ed internazionale di altrettante Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia, che rendono illustre e sempre più conosciuto nel mondo questo territorio. Questa l’idea alla base della degustazione che si svolgerà Martedì 4 Aprile alle 16, presso lo stand istituzionale regionale.
Il titolo della degustazione, riservata alla stampa e agli operatori del settore, “Medal Winning-wines: i vini di eccellenza nazionale ed internazionale delle Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia”, proporrà in degustazione vini di alcune delle socie produttrici premiati dai più autorevoli concorsi e guide.
I vini in degustazione, 4 bianchi e 4 rossi, sono Ronco delle Cime Friulano Doc Collio 2021 di Ornella Venica, Sauvignon Segrè 2021 di Castello di Spessa, Myo Pinot Bianco 2020 di Annalisa Zorzettig, Pinot Grigio Case Sugan 2019 di Anna Brisotto, Pinot Nero Terre Magre 2022 di Piera Martellozzo, Terrano 2020 di Mirella della Valle, Schioppettino di Prepotto Riserva 2018 di Hilde Petrussa, Pignolo Arbis Ros 2017 di Alessandra Mauri.
Presso l’area del Friuli Venezia Giulia, saranno inoltre presenti nove cantine delle socie e diverse Donne del Vino produttrici, sommelier e giornaliste. La cena di gala di chiusura dell’evento a Palazzo della Gran Guardia, mercoledì 5 Aprile, organizzata dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, proporrà in assaggio, oltre ad alcuni vini friulani, anche il Prosciutto di San Daniele Dop e il frico da Formaggio Montasio Dop.
Sale l’attesa per i vini piacentini
Nel solco inaugurato la scorsa edizione con il lancio della campagna di comunicazione “Colli Piacentini DOC, da noi la vita si sorseggia”, anche quest’anno il Consorzio Tutela Vini presenterà l’essenza profonda di una terra in cui ogni esperienza è espressione di una lunga tradizione e del costante lavoro dell’uomo nel rispetto della natura. Spazio quindi all’assaggio di Malvasia di Candia aromatica, Gutturnio Ortrugo e non solo, vini capaci di raccontare nel calice le mille sfumature di un territorio in cui lo stare bene è di casa e sono sempre più numerose anche le opportunità disponibili per un turismo slow all’insegna del gusto.
“A Vinitaly – afferma il Presidente del Consorzio Marco Profumo – presenteremo in anteprima a operatori e giornalisti i punti principali dei nuovi disciplinari di produzione dei nostri vini, a cui siamo giunti grazie un lavoro di squadra durato due anni. Respiriamo grande interesse su questo fronte ed è comprensibile, perché si tratta di una svolta che porterà forti benefici ai nostri vini in termini di promozione, consentendoci di valorizzare in Italia e all’estero produzioni già oggi eccellenti ma che faticano a volte a ricevere il giusto riconoscimento sul mercato”.
I nuovi disciplinari di produzione introdurranno per la prima volta nel Piacentino una piramide qualitativa completa dei vini sul modello di altri importanti comprensori vitivinicoli italiani, facilitando una percezione di maggior valore del territorio agli occhi del consumatore. La piramide sarà composta dalla DOCG Piacenza, la prima in Emilia Romagna a comprendere anche un vino rosso, dalla DOC Colli Piacentini e dalla IGT Emilia.
Centrale nella futura DOCG sarà la Malvasia di Candia aromatica, a cui lunedì 3 aprile, alle ore 14, nella sala Radice del Padiglione 1 sarà dedicata la masterclass “Il mito della Malvasia”, ultima tappa di un progetto di cooperazione trasnazionale che coinvolge Gal Parnonas, Gal del Ducato e Gal dell’Istria Centrale. La Malvasia dei Colli Piacentini sarà proposta in degustazione insieme a quella di Parma, dell’Istria e di Monemvasia, città greca da cui il vino prende il nome.
Non solo vino
Opificio Fred
Oltre al vino, a Vinitaly ci sarà ampio spazio anche al mondo dei liquori: tra questi, Opificio Fred di Fred Jerbis, l’azienda specializzata nella produzione di spirit artigianali, che presenterà due nuovi prodotti, sintesi di ricerca e innovazione che raccontano ancora una volta la ricchezza e l’unicità territoriale del Friuli Venezia Giulia.
Si tratta del gin da meditazione Double Finish Cask, caratterizzato da un doppio passaggio in botte e da Gorgazzina Botanical Tonic Water, la tonica nata per realizzare il miglior gin tonic di sempre.
Spirits & Colori
Spirits&Colori, sarà al Salone veronese con la presenza dei migliori produttori del proprio catalogo e un vasto assortimento che copre tutto il panorama dei distillati. Tante anche le master class in compagnia del Sigaro Toscano. Da una delle più antiche distillerie di rum di Cuba, alla quotatissima cachaca, fino alla vodka ucraina assieme a Galyna Tretriak, brand ambassador di Staritsky & Levitsky, distilleria ucraina che realizza un trittico d’eccellenza con acqua viva e purissima proveniente dai Carpazi e grano delle terre rosse di quel paese.
P.Neri
Chinottissimo P. Neri, la storica azienda italiana che nel dopoguerra inventò e fece conoscere al mondo il Chinotto porterà a Verona la propria gamma di prodotti spirits e soft drink: referenze che catturano l’interesse del consumatore grazie a qualità e materie 100% naturali e che allo stesso tempo si pongono come ottima base per la mixology e la creazione di cocktail d’autore.
Una partecipazione importante per lo sviluppo del brand che vede nella mixology un nuovo interlocutore per crescere, diffondere i propri valori e la propria presenza in tutta Italia.