Prodotti sani e gustosi, semplici e raffinati, classici e innovativi allo stesso tempo, da mangiare, portar via o ordinare per la consegna; Panineria NYC è uno spicchio d’Italia, di sapori mediterranei e innovazione nel cuore pulsante della Grande Mela.
Ogni fetta è tagliata del giusto spessore a seconda del tipo di salume, così come le verdure fresche; misurano il peso dei formaggi e delle salse, in modo da esaltare al meglio il connubio di sapori e ingredienti e prendono in considerazione la giusta proporzione di carboidrati, proteine e grassi, il tutto nel rispetto di una dieta equilibrata e sana, ma soprattutto Made in Italy. Così ce ne parla il suo giovane ideatore, Mario Pesce, originario della provincia di Napoli.
Com’è nata l’idea di Panineria NYC e com’è stato il salto da una piccola realtà come Torre del Greco a una metropoli come New York?
L’idea di Panineria nasce nel 2013, ricordo benissimo il giorno. Avevo 24 anni ed ero a Central Park durante il mio giorno libero. Mangiavo un panino acquistato da una bakery vicina, ma più mangiavo maggiore era la nostalgia dei sapori italiani. Il panino era anche abbastanza buono ma troppo, troppo farcito. Allora mi sono chiesto: «perché non esiste un posto che fa dei panini realmente italiani? Perché sono sempre troppo farciti e mai ben bilanciati?» Nasce tutto da lì: ne parlai con la mia famiglia e, in meno di sei mesi, Panineria apriva al pubblico. Il salto da Torre Del Greco a New York è stato abbastanza faticoso perché da un lato lasciavo gran parte della mia famiglia, dei miei amici e dei miei affetti in Italia ma dall’altro sapevo che a New York avrei trovato la dimensione perfetta per realizzare la mia carriera imprenditoriale ed anche, ovviamente, una cultura totalmente diversa, capace di abbracciare usi e tradizioni da tutto il mondo e mescolarle insieme”.
I prodotti utilizzati sono tutti Made in Italy, dai drink agli affettati; puoi descrivermi l’origine, la provenienza nello specifico di alcuni e la conseguente scelta di un approccio più salutista dello Street Food?
“I prodotti che utilizziamo sono tutti Italiani al 100% sin dall’apertura siamo stati molto ferrei su questa scelta, solo il pane è americano per ovvie ragioni. Ma anche su questo siamo molto “picky” come si dice qui, e dopo vari tentativi abbiamo trovato una bakery francese che ci fornisce baguette o ciabatta due volte al giorno. Da napoletano posso affermare che il pane che riceviamo è il migliore mai mangiato qui a NY. Come detto la provenienza dei nostri prodotti dall’Italia è stata una nostra regola sin dall’inizio, e cerchiamo sempre di offrire ai nostri clienti il meglio che l’Italia possa offrire, sempre tenendo conto dei regolamenti sull’importazione. Da qualche mese abbiamo stretto collaborazioni con alcuni partner d’eccellenza, tutti rigorosamente italiani. Abbiamo Varvello, storica azienda torinese, che ci fornisce l’aceto. Partanna, dalla Sicilia che produce olio d’oliva, tra l’altro famosissima anche qui negli USA ed infine Rovagnati per il prosciutto”.
Gli americani sono entusiasti di tutto questo. Quali sono i panini o i piatti che riscuotono più successo tra i newyorkesi? E le richieste più singolari?
“Devo ammettere che il successo dei nostri prodotti è stato pressoché immediato, all’inizio pensavo che bisognava educare la clientela americana ai nostri sapori, ma in fin dei conti li hanno apprezzati sin da subito. Per quanto riguarda i panini i “best seller” sono l’Olga (prosciutto cotto, mozzarella, pomodoro, rucola e olio d’oliva), il Peppe (prosciutto crudo, mozzarella, pomodoro, basilico e olio d’oliva) ed il nostro classico Paestum (prosciutto crudo, mozzarella e olio d’oliva). Tra le paste invece l’Arrabbiata e la Bolognese che, insieme alla parmigiana di melanzane, sono ricette di mia nonna che prepariamo completamente noi, senza utilizzare alcun condimento preconfezionato. Insomma, le cuciniamo come si fa nelle nostre case a Napoli. Ovviamente nel tempo abbiamo ricevuto diverse richieste “particolari” o meglio diverse dagli standard italiani e per questo oltre ai classici piatti abbiamo dovuto implementare il nostro menù con piatti americanizzati; mi viene in mente il Super Mario, un panino farcito con prosciutto crudo, salame, mortadella, mozzarella e olio d’oliva. Sicuramente non è qualcosa che in Italia si ordina ma negli anni molti clienti americani chiedevano di aggiungere alcuni prodotti ai nostri panini base e per questo abbiamo deciso di aggiungerne qualcuno al menù in modo da adeguarci e rispettare le richieste dei clienti più “fantasiosi”.
Tra i clienti ci sono stati anche personaggi di spicco e attori famosi?
“Grazie alla zona nella quale ci troviamo, di cosiddetti VIP ne girano tanti. La maggior parte vive o ha una casa nei dintorni, ma il primo ad essere entrato nel negozio paradossalmente è stato un italiano, Jovanotti; ha casa vicinissimo a noi ed è stato il primo Vip ad aver assaggiato i nostri piatti. Negli anni poi si sono susseguite celebrità sempre più famose a livello globale come Leonardo DiCaprio, Bradley Cooper e Irina Shayk, Mark Ruffalo e famiglia che, prima di trasferirsi in California, venivano tutte le mattine ad acquistare il panino per la bimba che andava a scuola, Steve Buscemi e Uma Thurman che acquistano spesso anche da casa e Jessica Lange con la quale si è creato un rapporto d’amicizia. Tanti altri spesso non li riconosciamo dato che qui è un po’ diverso rispetto all’Italia, vivono vite normalissime, tra la gente, e nessuno cerca di ottenere un autografo o una fotografia”.
In che modo avete affrontato la pandemia? Il Take Away è stato fondamentale.
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Mario Pesce
“Durante la pandemia, il Take Away e il delivery è cresciuto esponenzialmente ma va detto che anche prima di questa terribile pandemia era uno dei nostri punti forti date le dimensioni ridotte del primo shop che avevamo. Paradossalmente ci ha aiutato a compiere un ennesimo step: abbiamo aperto, a pochi metri dal precedente negozio, una location tre volte più grande che ci ha permesso di trasformare il concetto in qualcosa di più simile anche a un Wine Bar, conservando però l’atmosfera del nostro concetto ossia un ambiente familiare. Vogliamo che i nostri clienti si sentano a casa quando mangiano nel nostro locale ma soprattutto che abbiano l’impressione di essere in un tipico ristorantino italiano; siamo contentissimi, perché avendo uno spazio più grande abbiamo potuto implementare il nostro menù con tanti altri prodotti che stanno riscontrando un successo enorme, siamo soddisfatti e lo sono anche i nostri clienti storici e anche quelli nuovi. Grazie alle nuove regole della città abbiamo avuto anche la possibilità di costruire un gazebo esterno che è diventato un punto fermo del Greenwich Village”.
Come sta andando la ripartenza? Ci saranno progetti futuri o novità in vista? E’ prevista l’apertura di una sede in Italia?
“Non si può parlare di una vera e propria ripartenza perché in realtà non ci siamo mai fermati, anzi. Di progetti per il futuro ne abbiamo tanti ma cerchiamo di fare un passo per volta, sicuramente l’idea di aprire qualche nuova location in giro per gli Stati Uniti (Miami o Los Angeles) è qualcosa che ci intriga e che probabilmente realizzeremo. Una seconda idea è quella di aprire una pizzetteria al taglio utilizzando sempre i concetti di base della Panineria sia per quanto riguarda il design del ristorante che per quanto concerne la qualità dei prodotti. Sicuramente aprire una location in Italia fa parte del nostro progetto, ci entusiasma l’idea di fare il percorso inverso. Mi spiego meglio, spesso un’azienda o un ristorante apre in Italia, ha successo e poi espande i suoi confini. Noi invece vorremmo aprire una sede in una grande città italiana o magari anche nella nostra Torre Del Greco”.
Instagram: https://www.instagram.com/paninerianyc/