E’ l’arte, ossia il cibo per l’anima, la protagonista questa settimana a Bologna in occasione della 50esima edizione di ArteFiera, che si svolge all’ombra delle Due Torri dal 2 al 4 febbraio, e di ArtCity Bologna, il cartellone di eventi off che pervade la città nelle sue diverse locations. E del quale vi suggeriremo qui alcuni esempi.
ArteFiera invade il centro di Bologna con ArtCity
Approda a Bologna l’inedito Art Road Show del genio creativo multiforme di Cleto Munari, che celebra mezzo secolo di sperimentazione nelle arti e nel design. L’inizio della sua carriera coincide infatti con la nascita di ArteFiera a Bologna, suggellando definitivamente, in entrambi i casi, la definitiva concretizzazione, all’inizio degli anni Settanta, di un fermento creativo che avrebbe portato la creatività italiana alla ribalta internazionale.
I cinquant’anni di Cleto Munari
Dal 3 febbraio fino al 2 marzo 2024 i visitatori potranno vivere la straordinaria esperienza dell’universo di Cleto Munari, una retrospettiva tra pezzi iconici e oggetti assolutamente inediti, in mostra per la prima volta: il grande tappeto, mai esposto, “Mosaico Due” Mimmo Paladino, una grande opera 200 x 300 annodato a mano secondo le antiche tradizioni in lana, mohair e seta del 2017, i Candelieri Torre di Babele in argento anni ’90 Claudio Salocchi, Centrotavola argento 925 Luigi Serafini, Alzata in Argento 925 del 1990, design Ugo La Pietra, il vassoio di argento centrotavola creato con Mario Bellini e alcuni gioielli inediti, svelati in anteprima.
Due importanti spin off
La grande esposizione avrà due significativi spin off. Nella vetrina della storica boutique Doria 1905 di via IV Novembre e nella preziosa teca dedicata ai cappelli all’interno del Grand Hotel Majestic (già Baglioni), saranno presenti gioielli e creazioni di Cleto Munari, per vestire di arte, colori e creatività luoghi di passaggio e di shopping frequentati da una clientela internazionale che apprezza la “grande Bellezza” italiana.
La summa dei 50 anni di Visioni di questo grande protagonista del Novecento, con il costante sguardo rivolto al futuro e alla progettualità, si traduce in una esposizione affascinante, che dialoga e interagisce con il contesto storico di Palazzo Vassé Petramellara, coinvolgendo forme espressive contemporanee di giovani talenti.
Le installazioni di DeLord
Tra questi l’installazione di Christian DeLord, pianista e scrittore, che veicola attraverso apparecchi Tv degli anni ’60, ’70 e ’80 dal design iconico i principi della cromoterapia e stimoli per una riflessione sul presente. Luci, colori ed emozioni sono infatti i tre elementi che emergono dal progetto VETA. Per l’occasione i monitor d’epoca si vestiranno dei colori sgargianti, assoluti, iconici e rappresentativi di Cleto Munari.
Il contributo degli studenti d’arte
In occasione della mostra del celebre artista e designer sono state inoltre attivate collaborazioni con gli studenti del Liceo Scientifico Augusto Righi, a supporto delle attività di comunicazione in occasione della conferenza stampa, del vernissage e delle visite alla mostra, mentre gli studenti dei corsi Fashion Design e di Product Design dell’Accademia di Belle Arti saranno protagonisti del workshop “Gioielli Effimeri”, un esercizio, un confronto, quasi un ossimoro, che metterà in discussione la materia preziosa con la quale sono spesso realizzati i pezzi gioiosi e scanzonati di Cleto Munari, immaginando gioielli e decorazioni corporee realizzate con materiali poveri o di riciclo e soggetti al degrado insito nei materiali con i quali saranno realizzati. Acqua è vita e salute, è forma, è tatto, è suono.
Il Gruppo Monti e Le forme dell’acqua
L’Acqua è l’elemento primordiale e vitale da cui tutto nasce, il grembo e la fonte del nutrimento; se poi è anche termale, si arricchisce di ulteriori proprietà benefiche e curative per corpo e mente. Ed è proprio partendo da tali premesse che il Gruppo Monti Salute Più, leader a livello nazionale nel settore turistico-termale da oltre 50 anni ha realizzato “Le forme dell’acqua” (il 2 febbraio dalle 7alle 15 e dalle 19 alle 23 e il 3 febbraio dalle 7 alle 24): un omaggio in arte, fatto di immagini e suoni, alle acque meravigliose e magnifiche. La videoartista Martina Mari ha curato la videoinstallazione facendo parlare l’acqua attraverso l’immagine creativa, che è stata messa in musica dal maestro Fio Zanotti, celebre compositore e musicista.
La bellezza del Volto Santo di Lucca
Con l’occasione presso gli stessi ambienti, infine, sarà possibile visionare l’esposizione permanente dell’affresco “Il Volto Santo di Lucca di Via Val d’Aposa”, testimonianza della storia manifatturiera della seta e della presenza di canali e vie d’acqua a Bologna, opera restaurata con il sostegno del Gruppo Monti Salute Più.
Un giardino esotico al Campogrande Concept
Palazzo Pepoli Campogrande si trasformerà in un suggestivo scenario per la mostra “Green Welcomes Art”, un connubio tra l’arte al femminile e la bellezza della natura. Organizzato con la curatela di Barbara Pavan, l’evento darà vita a un’esperienza straordinaria, grazie alle opere uniche delle talentuose artiste Patrizia Fratus ed Elham M. Aghili, entrambe reduci dalla mostra “Threads of our time” a New York City.
La mostra permetterà ai visitatori di immergersi in un percorso coinvolgente attraverso le sale della dimora storica. Il tema “Rotorno all’Eden” (da martedì a venerdì dalle 16 alle 19.30, il sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30, nel weekend di ArteFiera sabato 3 febbraio dalle 10 alle 24, domenica 4 dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19.30) costituirà il filo conduttore di questa straordinaria esposizione. Elham M. Aghili, artista di origini iraniane, crea fiori e piante utilizzando i filati della Vimar 1991, attività vercellese che vanta Chanel tra i suoi clienti storici.
La sua maestria porta alla vita un paesaggio marino, in anteprima dalla sua installazione esposta a Pitti Filati, dando forma a una connessione vibrante con la natura. Patrizia Fratus è un’artista multimaterica che intende l’arte come strumento di autodeterminazione, e attraverso le sue opere tessili esplora il legame tra la natura e l’essere umano. Tra i fiori e le piante di Aghili non possono mancare le radici, e proprio così le cinque sculture di Fratus emergono dalla terra, tacitamente interconnesse e nutrite dallo stesso sistema radicale.
Dalle radici, passiamo agli estremi: la sua seconda opera rappresenta tre foglie antropomorfe, che si diramano dalle fronde di un albero, ognuna tramutata in volti e corpi ben distinti, diverse tra loro come noi lo siamo tra di noi. Sempre seguendo questo tema, è presente alla mostra una terza installazione dell’artista: per la prima volta, in anteprima, saranno presentate quattro sculture di donne, le cui mani dalle lunghe dita evocano l’estensione e ramificazione delle piante.
La collaborazione con WeAreHomies
Questa è la cifra di Campogrande Concept, che insieme alla fondazione Biohabitat ha deciso di aderire alla green mentality, arrivando a creare insieme una newco chiamata GreenCode, dedicata interamente alla promozione del verde e alla tutela dell’ambiente, ma che includerà sempre e comunque l’arte e il design. Oltre al suo impegno verso questo tema, Campogrande Concept, grazie alla collaborazione con Cr3are, ha deciso di sostenere per tutto il 2024 WeAreHomies, associazione benefica che mira a proteggere e riabilitare le donne vittime di violenza.
Attraverso questa collaborazione viene dunque presentato per la prima volta il toy/logo dell’associazione: si tratta di una bambola dalle fattezze femminili, chiamata “WAW”, acronimo di We Are Woman, che racchiude in sé il messaggio dell’associazione. Da questa fase embrionale, la mascotte sarà poi trasformata fino a dar vita a versioni diverse di se stessa. Infatti, il 3 febbraio, in occasione della notte bianca in via Castiglione, la bambola sarà oggetto di una call to artist: designer, tatuatori, fumettisti, grafici e artisti saranno chiamati a renderla unica. Questi toy diventeranno così una rappresentazione perfetta della realtà diversificata di WeAreHomies, e saranno poi messi in vendita per sostenere la causa dell’associazione in seguito a una mostra dedicata.
Feminae: in via D’Azeglio uno sguardo sulle donne
Il Consorzio commercianti di Via D’Azeglio pedonale di Bologna, dal 2018 intraprese una scelta che coniugasse: valorizzazione ed attrattività attraverso la Luce. Il progetto si intitola “Feminae” e vuole rappresentare in modo “glamour” la lotta e prevenzione nei confronti della violenza contro le donne, attraverso una mostra a cielo aperto che susciterà una passeggiata autentica, suggestiva e di grande fascino, firmata dalla fotografa bolognese di fama internazionale: Nima Benati.
Uno sguardo sulle donne, un approfondimento necessario per non distogliere mai la sensibilità su di un tema che coinvolge tutti e che purtroppo la cronaca quotidiana ci ricorda quanto sia frequente. L’accensione si è tenuta domenica 28 gennaio in via D’Azeglio alla presenza della fotografa Nima Benati, del comitato organizzatore e delle istituzioni. La Direzione creativa è a cura di Paolo Bruciaferri dell’agenzia CR3ARE in collaborazione con Daniela Campogrande di Campogrande Concept.
Al Baglioni il Premio Morandi per l’arte sostenibile
Da sempre il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” ha un rapporto profondo con l’arte, le avanguardie e i movimenti culturali. Nei sotterranei del palazzo, nel 1914, Giorgio Morandi ha esposto per la prima volta le sue opere durante la mostra-blitz organizzata da Tommaso Filippo Marinetti, prima vetrina pubblica del futurismo bolognese. Ancora oggi il 5 stelle lusso coltiva una relazione privilegiata con l’espressione artistica e i giovani talenti: per questo motivo ospita due progetti nell’ambito di ART CITY Bologna 2024 in occasione di Arte Fiera.
Se la prima mostra è dedicata a Sebastiano Pelli, vincitore del Premio Sustainability Art “Giorgio Morandi” promosso dal Gruppo Duetorrihotels e da Ape Confedilizia Bologna, il progetto dedicato a Duilio Cambellotti riunisce alcune opere selezionate, intorno al tema, a lui caro del femminile, e provenienti dal suo archivio storico.
Sebastiano Pelli, classe 1988, è stato selezionato tra gli artisti che partecipavano alla scorsa edizione di BOOMing Contemporary Art Show: la sua sensibilità affine a quella di Giorgio Morandi, “ecomoderno” ante litteram e uomo profondamente consapevole delle interazioni tra uomo e natura, gli ha permesso di vincere il Premio Sustainability Art Giorgio Morandi, promosso dal Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, Gruppo Duetorrihotels, Confedilizia APE Bologna e BOOMing Contemporary Art Show.L’artista si è immerso, lo scorso autunno, nei luoghi morandiani, per trarre ispirazione dai silenzi e dalla natura che circondavano il maestro.
Questa particolare esperienza è all’origine del progetto espositivo: tre serie appartenenti a un percorso coerente nel segno di Morandi. La prima si basa sulla ricerca della luce dentro l’acqua, la seconda sulla materializzazione della luce e dell’acqua, e infine la terza serie – la più spirituale – si concentra sull’illuminazione dell’acqua. Queste opere trovano ora posto in una location di grande impatto visivo all’interno del 5 stelle lusso bolognese, una Gallery ricavata dove sorgeva una strada romana di epoca imperiale (187 a.C.). L’esposizione aperta al pubblico potrà essere visitata l’1, 2 e 4 febbraio (ore 11.00-19.00) e il 3 febbraio (ore 11.00-24.00).
L’immaginario femminile di Cambellotti
Una selezione di opere fra grafica, pittura, disegni e scultura, a rappresentare una selezione di lavori intorno al tema del femminile, tanto caro a Cambellotti, e a testimonianza della vastità della sua produzione artistica e della modernità del suo linguaggio. Artista poliedrico ed innovativo, interessato alle varie tecniche grafiche e alla decorazione pittorica e plastica, Cambellotti si fa promotore di una nuova funzione dell’artista nel campo delle arti decorative e promuove la divulgazione del messaggio artistico attraverso svariate tecniche.
Si dedica alla illustrazione grafica, alla realizzazione di manifesti pubblicitari, di bozzetti e di locandine per il teatro, delle quali una selezione in mostra; alla realizzazione di interni, di oggetti d’uso, alla architettura e alla scenografia teatrale secondo un principio di unità e di sintesi tra le arti tutte. Influenzato dalla tradizione del primo Liberty inglese, e proseguendo nella ricerca stilistica promossa dalla Secessione Viennese, Cambellotti è portavoce di un proprio stile, sobrio ed elegante, un segno moderno e a lui proprio, che ritroviamo in tutta la sua vasta produzione artistica. Una visione d’insieme che sancisce l’importanza del ruolo dell’artista-artigiano, permeata dal desiderio di massima diffusione di un linguaggio comune per tutti i settori e per un pubblico sempre più vasto.
Uno stile che pone le basi per il moderno design. Accanto alla attenzione al tema del femminile, e al ruolo della donna che per Cambellotti è sempre fonte di luce, il progetto pone l’accento sulla modernità di un artista del Novecento e sulla importanza, nel 2024, di sapere riconoscere ed evidenziare quei linguaggi artistici che attraversano la storia dell’arte, per arrivare fino ad oggi. Il progetto espositivo è aperto al pubblico, il 2 e 4 febbraio (ore 11-19) e sabato 3 (11-24).