Una piazza da recuperare. Una piazza piena di cocktail. Un cocktail bar a cielo aperto circondato dal verde e dalle vestigia del porto rinascimentale di Bologna, con vista sulle gradinate del Pincio.
Un cocktail bar a cielo aperto in piazza
Non è il delirio etilico di qualche scrittore maledetto ma quello che avverrà giovedì 8 maggio quando diciotto cocktail bar bolognesi del gruppo Fipe si ritroveranno nell’area di piazza XX Settembre, all’ombra del cassero di Porta Galliera, per dare vita a Bologna Cocktail Culture, una serata organizzata dall’associazione Stay Serena che avrà per tema la creatività nella mixology.
XXL e la battaglia per riqualificare piazza XX Settembre
L’iniziativa, organizzata nell’ambito di XXL Piazza Libera, la rassegna curata da Confcommercio Ascom Bologna che si prefigge l’obiettivo di riqualificare l’area della piazza, negli ultimi anni teatro di frequentazioni malfamate, per restituirla alla fruizione dei cittadini, nasce dalla collaborazione di tante realtà brillanti in piazza, per promuovere la cultura del bere bene e responsabile.
Diciotto bartender si alterneranno al bancone
Dalle 17.30 alle 22.30 Bologna Cocktail Culture vedrà alternarsi, all’interno del container disposto sulla piazza, diciotto bartender dei diciotto locali, ognuno con un cocktail pensato e dedicato a Bologna.
I locali che hanno aderito all’iniziativa
I locali che hanno aderito alla serata sono Ruggine, Ragu&Draft, Madama Beerstrò, Volare, Macondo, Bamboo, Donkey, Angolo B, I Conoscenti, Corner Bar, King Cole Club, Intenso Sorsi & Cucina, Velluto, Garden 40139, Sentaku Concept, Scuro, Casa Azzoguidi.
Che si mangia? Una crescentina 2.0
Ad allietare la serata nel giardino della piazza contribuiranno anche i dischi selezionati da Bia Pils con il suo stile inconfondibile mentre la parte mangereccia sarà curata da Indegno – La Crescentina 2.0 con le crescentine da passeggio più famose della città.
Una piazza all’insegna del divertimento sano
L’ingresso, come sempre, in piazza è gratuito e aperto a tutti all’insegna del divertimento sano, del buon cibo artigianale ed in primis del bere bene e per restituire alla collettività della gente civile ciò che la teppa vorrebbe mantenere in uno stato di degrado e illegalità.