Lo shutdown di Washinton
Washington è una città di musei.
La benemerita istituzione dello Smithsonian offre una serie di indirizzi per tutti gli interessi che spaziano dall’arte alla storia, dalla scienza alla tecnica, dall’etnologia alle curiosità. Purtroppo però in questo momento assai triste, in cui lo shutdown del Governo, dovuto alla mancanza di stanziamenti di fondi, ha chiuso tutti, ma proprio tutti i musei nazionali degli Stati Uniti, compresi alcuni di fama mondiale come la National Gallery of Art, chi si reca nella capitale americana sarà certamente gratificato dalla visita della Phillips Collection.
Si tratta del primo museo d’arte moderna degli Stati Uniti, inaugurato nel lontano 1921 dal collezionista Duncan Phillips nella sua abitazione privata.
La Phillips Collection
L’edificio conserva ancora l’atmosfera intima di una casa, con sale raccolte che ospitano un numero sorprendente di capolavori assoluti di artisti come Renoir, Cézanne, Bonnard, Van Gogh, Degas, Matisse, Mondrian e Rothko. Tra le opere più note, La colazione dei canottieri di Renoir è considerata il simbolo della collezione. Il museo unisce la storicità della dimora originale a un’ala moderna per mostre temporanee e iniziative contemporanee.
E’ un luogo di grande equilibrio, dove la dimensione domestica si fonde con la qualità museale, offrendo ai visitatori un’esperienza d’arte personale e silenziosa nel quartiere di Dupont Circle, non proprio in centro, ma facilmente raggiungibile anche con autobus di linea. A pochi passi. E’ un punto che permette di raggiungere facilmente sia i luoghi istituzionali sia i quartieri più autentici della capitale, che sono una vera scoperta per i turisti italiani.
Scoprire Kalorama
A pochi passi più a nord si trova infatti il quartiere di Kalorama che merita di essere conosciuto: spesso ignorato dalle guide turistiche italiane, è una delle aree più raffinate di Washington, un reticolo di strade alberate dove si affacciano schiere di villette storiche colorate che risalgono a inizio ‘900. Chi passeggia da queste parti non troverà negozi di souvenir o fast food, ma piuttosto un’atmosfera residenziale elegante che ricorda certi angoli di Georgetown, con meno folla, più discrezione e più lusso: non a caso la casa di Barack Obama si trova qui, così come quella di Jeff Bezos, ma nulla grida ricchezza: il lusso, in questa parte di città, si esprime attraverso il silenzio e il verde.
In questa posizione è strategica per chi desidera vivere Washington da una prospettiva meno turistica, a cento metri dal grande Washington Hilton, molto frequentato per riunioni ed eventi di vario genere, si trova l’American Guest House, un immobile coloniale dalla facciata bianca preceduta da alcuni scalini, costruito nel 1893 in stile georgiano, che si sviluppa su tre piccoli piani senza ascensore cui si accede da una maestosa scala originale di legno, un dettaglio che richiede un minimo di autonomia, anche se lo staff è sempre di aiuto per i bagagli, ma che aggiunge fascino all’esperienza. L’edificio è sorprendentemente silenzioso di notte, nonostante la vicinanza alla strada, grazie alle solide mura storiche e alle finestre ben isolate. Le camere, tutte arredate individualmente, combinano arredi d’epoca in legno con comfort moderni: aria condizionata, televisori a schermo piatto, wi-fi veloce e scrivanie per chi deve lavorare.
Una ristrutturazione per 12 camere
Lucia Rosan, la proprietaria che insieme al marito nel 2003 acquistò questo edificio, tra l’altro vincolato dalle Belle Arti, in condizioni totalmente da ristrutturare, ha saputo preservare il carattere storico della dimora senza sacrificarne le funzionalità moderne indispensabili a un turismo internazionale. La ristrutturazione ha richiesto un anno intero di lavori e partì da una singola camera per espandersi progressivamente fino alle dodici attuali, singole e doppie, ognuna dotata di bagno privato e disposte una a piano terra, quattro al primo e al secondo piano e tre al terzo. L’intervento ha rispettato accuratamente l’architettura originaria: le scale di legno scricchiolano ancora sotto i passi, i pavimenti mantengono la loro patina d’epoca, mentre dettagli vittoriani decorano ancora la casa.
Il salotto con un bel caminetto al piano terra funge da biblioteca informale e spazio comune. Gli ospiti possono leggere, lavorare al computer o semplicemente rilassarsi in un ambiente che è molto più il soggiorno di una casa privata che la hall di un hotel. Non ci sono portieri in uniforme, né concierge dietro un banco: l’accoglienza è diretta, personale, familiare.
L’esperienza della colazione
La colazione è il momento che meglio definisce lo spirito dell’American Guest House. Ogni mattina, dalle 7:30 alle 9:30, gli ospiti si siedono attorno a una tavola comune alla maniera francese della table d’hôte per gustare piatti preparati al momento, in un’atmosfera che invita alla conversazione spontanea. Non si tratta di un semplice servizio alberghiero, ma di un rituale da assaporare con calma, che trasforma gli sconosciuti in compagni di viaggio, anche se solo per il tempo di un caffè americano e di uova cucinate su misura dalla proprietaria. Il menù varia quotidianamente e include specialità come uova con verdure e quinoa, oltre a muffin, croissant e pane fatto in casa.
È anche questo aspetto domestico, unito alla cura personale, che distingue questa piccola struttura dalle grandi catene internazionali di hotellerie e fa scegliere questo indirizzo a una clientela cosmopolita, americana e straniera, per soggiorni di varia durata.
Per i viaggiatori d’affari, la vicinanza a diversi centri congressi rappresenta un vantaggio concreto, soprattutto considerando che molti grandi hotel della zona applicano tariffe ben più elevate durante eventi e conferenze e sono comunque spesso tutti esauriti.
Apertura e chiusura
Questo piccolo albergo chiude soltanto durante le festività di fine anno, dal 18 dicembre all’11 gennaio, quando Washington rallenta il suo ritmo e i congressi si diradano. Per il resto dell’anno, la casa rimane aperta, accogliendo una clientela mista: professionisti americani in trasferta, coppie europee che cercano un’alternativa ai grandi alberghi, famiglie che apprezzano l’atmosfera raccolta. Chi arriva in orario di chiusura della reception, riceve via email le istruzioni per l’accesso autonomo tramite un codice privato per l’apertura del portone: questo sistema permette flessibilità senza sacrificare la sicurezza.
Non ci si deve aspettare la perfezione asettica di una catena internazionale: qui i mobili antichi del salotto mostrano i segni del tempo, le scale possono risultare ripide e l’atmosfera d’epoca certo è ben diversa dall’estetica minimalista contemporanea che va tanto di moda: proprio questi elementi però conferiscono autenticità a un luogo che non vuole essere un semplice posto dove dormire, bensì un’esperienza che fa sentire gli ospiti come amici di casa, non numeri in un registro di presenze.

American Guest House
2005 Columbia Rd NW, Washington DC (USA)
Tel. 001 202 588 1180
Email: info@americanguesthouse.com
www.americanguesthouse.com
The Phillips Collection: www.phillipscollection.org