Può un abbinamento tra cibo e vino ottenere una certificazione? Può diventare un disciplinare, una prassi regolamentata con tanto di carte bollate?
Il giusto abbinamento cibo-vino? Porta il marchio De.Co.
E’ quanto si prefigge il Progetto di valorizzazione dei vini bolognesi e imolesi, promosso dai comuni di Bologna, di Monte San Pietro, di Valsamoggia e di Imola in collaborazione con Confcommercio Ascom Bologna, Ais Emilia, Gal Appennino Bolognese, Confesercenti Bologna, Cna Agroalimentare, Ais Romagna e Consorzio Emilia-Romagna – Colli Bolognesi.
Valorizzare attraverso l’abbinamento migliore
Un discorso che è cominciato nel 2024 quando, dopo un’analisi approfondita, si è posto il problema di valorizzare i vini del territorio, spesso trascurati dal settore Horeca e che di rado ricevono il riconoscimento che meritano costringendo i produttori a cercare altrove estimatori per vendere i propri vini.
Una De.Co. per l’abbinamento tra vini e cibi tipici del bolognese
Il progetto nato da questa osservazione prevede una collaborazione tra i diversi operatori del settore – ristoratori, enoteche, vitivinicoltori, bar – attraverso la creazione di una De.Co. che metta in evidenza gli abbinamenti cibo-vino tipici del territorio e rafforzando la presenza e la percezione dei vini dei Colli Bolognesi e dei Colli Imolesi tra i consumatori. Uno strumento importante per tale valorizzazione, capace di generare probabilmente una sorta di moral suasion tra gli operatori del settore, nonché per esaltare i piatti della tradizione bolognese, in un reciproco e proficuo ausilio tra vino e cibo.
Il ruolo importante dell’Emilia-Romagna
In questo scenario, l’Emilia-Romagna gioca un ruolo importante, rappresentando il 17% della produzione nazionale. Tuttavia, la struttura produttiva della regione è dominata da grandi gruppi orientati al mercato di massa. All’interno di questo contesto, i produttori dei Colli bolognesi e imolesi, spesso piccole e medie imprese, si trovano in una posizione difficile, stretti tra due poli enologici forti: i lambruschi a ovest e i vini romagnoli a est.
Un volume per studiare i corretti abbinamenti
Fonte ispirativa per questa operazione è stato anche il volume “Il vino bolognese”, che raccoglie oltre 130 abbinamenti cibo-vino curati da Ais Emilia e Ais Romagna riconosciuti con il marchio De.Co. Il libro non solo documenta la ricchezza gastronomica del territorio, ma racconta anche la storia e le vicende che hanno segnato l’enologia bolognese.
Il testo, opera dello storico del cibo Napoleone Neri, co-ideatore del Progetto, è un’appassionata riflessione sull’importanza storica, culturale ed economica del vino prodotto nei Colli bolognesi e nei Colli imolesi. Il vino non è solo una bevanda ma un testimone del passato, frutto di tradizioni artigianali tramandate per secoli e legato inscindibilmente alla terra e alla cultura che lo hanno prodotto.
Il vademecum del giusto rapporto fra cibo e vino
In quest’ottica è stato creato un vademecum degli abbinamenti tra i piatti tipici e i vini locali depositato presso la Camera di Commercio di Bologna con l’obiettivo di codificare e tutelare accostamenti enogastronomici che fanno parte della memoria collettiva.
Gli abbinamenti già studiati e approvati
Tra gli abbinamenti studiati, approvati e certificati ci sono quello tra la Mortadella Bologna Igp e il Pignoletto Docg, quello tra la tradizionale crescente bolognese con i ciccioli e a scelta la Barbera frizzante o il Sangiovese superiore e quello fra la “brioscia”, antica focaccia farcita di prosciutto e formaggio da gustare calda, e lo Chardonnay, il Pignoletto Docg o il Sangiovese spumante.
Gli Ambasciatori e le Ambasciate dei vini bolognesi e imolesi
Punti focali del progetto saranno le figure dell’Ambasciatore e dell’Ambasciata dei Vini Bolognesi e Imolesi, titoli che verranno conferiti rispettivamente a personaggi e a pubblici esercizi che si distinguono nella promozione dei vini del territorio e dei loro abbinamenti con le specialità della cucina locale, uno strumento strategico, soprattutto per i ristoranti frequentati dai turisti, che si aspettano un’offerta enogastronomica autenticamente locale, offerta che al momento latita a causa di una scarsa offerta di vini locali, nonostante la loro qualità e il forte legame con la tradizione enogastronomica del territorio.
La Settimana dei Vini Bolognesi e Imolesi
Sarà poi organizzato un evento promozionale, la Settimana dei Vini Bolognesi e Imolesi, che dovrebbe avere luogo dal 4 all’11 luglio: un’opportunità imperdibile per i ristoratori della zona, che mostreranno il meglio della produzione vinicola locale in abbinamento con i piatti della tradizione a celebrazione del vivace territorio delle città di Bologna e Imola, rinomato per la sua ricca storia culinaria e culturale.
Una rinnovata alleanza nel nome del giusto abbinamento
All’orizzonte si profila quindi una rinnovata alleanza tra produttori, rivenditori, esercenti e Istituzioni, una sinergia tra vino e cucina dove i viticoltori offrono una selezione dei loro migliori vini, mentre i ristoratori preparano piatti tradizionali che esaltano i vini. Una collaborazione dove l’unione fa la forza e che permetterà di offrire ai visitatori un’esperienza sensoriale completa.