Palazzo dei Diamanti presenta, dal 22 marzo al 20 luglio 2025, un confronto inedito tra due artisti: Alfons Mucha e Giovanni Boldini. Il primo, artista ceco e simbolo indiscusso dell’Art Nouveau; il secondo, ferrarese di nascita, attivo soprattutto a Parigi e vicino agli ambienti dell’alta societa.
Il soggetto centrale delle loro opere? La donna: protagonista assoluta per entrambi, celebrata come emblema di bellezza e fascino, attraverso un’estetica raffinata, curata in ogni dettaglio.Nei loro ritratti si riflette la cultura visiva del tempo: acconciature, abiti, accessori e tutti gli elementi essenziali della moda d’epoca si fondono in una narrazione visiva che ha lasciato un segno nella storia del costume.Con le loro opere rispondono al gusto di un pubblico colto e sofisticato, spesso legato ai circoli dell’élite. Sono figli della Belle Époque, un periodo festoso, vitale ed elegante, in cui — anche grazie alle scoperte scientifiche e tecnologiche — tutto sembrava possibile.
In questo clima di benessere, Mucha e Boldini si fanno interpreti di una società che, di lì a poco, sarebbe stata travolta dallo scoppio della Prima guerra mondiale. Eredi del Simbolismo, entrambi incarnano attraverso le loro figure femminili il mito della femme fatale. Nel caso di Alfons Mucha, il suo stile decorativo e sinuoso è frutto di influenze molteplici: non solo del Simbolismo europeo, ma anche della poetica dei Preraffaelliti, di William Morrison e dell’arte giapponese, in particolare per l’uso delle linee curve, dei motivi floreali e dell’inquadratura decorativa.
Questo intreccio di suggestioni dà vita aun linguaggio visivo raffinato e iconico, capace di trasformare ogni figura femminile in una visione sospesa tra sogno e spiritualità.
Ma il loro lavoro non è un semplice esercizio di stile: le donne da loro ritratte portano con sé una carica psicologica profonda. Sono seducenti, eleganti, lussuose; colte nel pieno della loro bellezza per essere consegnate all’eternità.
Le donne, in questo percorso, non sono solo muse, ma vere e proprie artefici del successo degli artisti.
- Per Mucha, l’incontro con l’attrice Sarah Bernhardt sarà decisivo per la sua ascesa.
- Per Boldini, la Contessa Gabrielle de Rasty sarà la chiave d’accesso ai salotti e alla gloria.
In questo scenario culturale, la grafica pubblicitaria inizia a muovere i suoi primi passi verso l’autonomia artistica. Nella Parigi degli anni Novanta dell’Ottocento, Henri de Toulouse-Lautrec inaugura una nuova stagione visiva, portando i colori vibranti dei caffè-concerto e dei cabaret direttamente sui muri della città.
È il 1891 quando realizza il celebre manifesto per il Moulin Rouge. Ma sarà Mucha, pochi anni più tardi, a imprimere al manifesto una svolta decisiva, trasformandolo in un vero e proprio oggetto d’arte.
Con Gismonda – il manifesto per Sarah Bernhardt del 1894 – introduce uno stile decorativo inconfondibile, destinato a diventare il volto dell’Art Nouveau.
È in questo contesto che la mostra di Ferrara inserisce il confronto tra Mucha e Boldini, due artisti che, pur diversi per tecnica e percorso, restituiscono l’immagine della donna come icona del proprio tempo.
- Mucha non solo la eleva a figura simbolica nei suoi ritratti, ma la diffonde anche attraverso il mezzo grafico, rendendola accessibile, riconoscibile, parte di un immaginario condiviso.
- Boldini, al contrario, affida alla pittura e al ritratto d’élite il compito di celebrare la bellezza femminile in modo esclusivo, riservato a un pubblico selezionato.
Questo dialogo tra mondi – tra la pubblicità e il ritratto, tra la grafica e la pittura – è uno degli elementi più interessanti dell’esposizione: due visioni parallele che, pur percorrendo strade diverse, arrivano entrambe a consacrare la donna come protagonista assoluta della modernità visiva. Pur ancorati al gusto e alla società della Belle Époque, i due artisti lasciano un segno che attraversa il Novecento e arriva fino al presente.
- Boldini, con il suo tratto vibrante, nervoso, “scalpitante”, capace di imprimere movimento e vitalità, anticipa le sperimentazioni del Futurismo.
Le sue figure sembrano scivolare fuori dalla tela, rompendo con la staticità accademica. - Mucha, invece, influenza in modo diretto l’arte commerciale del secondo Novecento. Il suo stile – fatto di linee morbide, motivi floreali e figure idealizzate – viene riscoperto e reinterpretato dagli anni Sessanta: nelle copertine psichedeliche, nei poster rock, nei manga giapponesi, nella street art.
Le sue composizioni ispirano generazioni di illustratori, grafici e artisti urbani, confermando la forza di un linguaggio visivo capace di attraversare epoche e culture.
La mostra, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, è organizzata da Arthemisia, Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con la Mucha Foundation. Curata da Tomoko Sato, con il coordinamento scientifico di Francesca Villanti, si avvale del supporto tecnico del Mucha Museum e di Prague City Tourism, con Frecciarossa come Treno Ufficiale.
Il percorso espositivo dedica ampio spazio all’intera parabola creativa di Alfons Mucha, con oltre 150 opere tra manifesti, dipinti, disegni, oggetti e pannelli decorativi.
Accanto a lui, i ritratti di Boldini restituiscono la modernità inquieta e scintillante della società parigina, in un dialogo visivo raffinato e intelligente, che illumina l’identità femminile di un’epoca.
Una mostra che è omaggio al fascino della Belle Époque, ma anche un viaggio attraverso due visioni opposte e complementari del bello, del desiderio, della modernità.Per chi ama l’arte, la moda, la grafica, o semplicemente per chi desidera lasciarsi incantare.
A Palazzo dei Diamanti, Mucha e Boldini vi aspettano per raccontarvi – con tratto, luce e stile – la donna di un secolo che continua a parlarci ancora oggi.
Informazioni utili
Periodo mostra:
22 marzo – 20 luglio 2025
Orari di visita:
Tutti i giorni: 9:30 – 19:30
(Chiusura biglietteria: 18:30)
Aperture straordinarie serali in date selezionate.
Luogo:
Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este 21, Ferrara
Sito ufficiale con info e biglietti: