Oggi è la Giornata mondiale delle api, gli insetti impollinatori che hanno un ruolo essenziale nell’equilibrio ecologico, nella tutela della produzione agricola e della biodiversità, garantendo la sopravvivenza di numerose specie vegetali e animali.
Gli studi dimostrano sempre più che la diversità degli impollinatori fornisce servizi ecosistemici unici ed essenziali, rilevanti per la sicurezza alimentare, e che diversi gruppi di impollinatori sono vitali nel promuovere la sicurezza ambientale attraverso il monitoraggio ecologico (Mutavi Katumo et al. Plant Diversity, 2023).
Secondo la FAO, dalla preziosa attività delle api e degli altri insetti impollinatori dipende il 75% delle colture agricole fondamentali per la sicurezza alimentare e la diversità nutrizionale globale, oltre a quasi il 35% della produzione agricola mondiale in termini di volume.
In questo contesto, l’agricoltura biologica, che non utilizza chimica di sintesi ma si basa su pratiche rispettose dei cicli naturali che integrano il lavoro degli insetti, riconoscendoli come elemento chiave dell’approccio agronomico, crea un ambiente favorevole alla loro conservazione ea quella degli ecosistemi e della biodiversità.
I dati del Rapporto Ispra “Piante e insetti impollinatori: un’alleanza per la biodiversità” mettono però in guardia: oltre il 9% delle specie di api e altri insetti impollinatori è a rischio di estinzione. In termini economici il valore dell’impollinazione è stimato in circa 153 miliardi di euro all’anno a livello mondiale, 22 miliardi a livello europeo e 3 miliardi a livello nazionale, mentre la produzione agricola mondiale direttamente associata all’attività delle api rappresenta un valore che si attesta tra 199 e 589 miliardi di euro.
La sopravvivenza delle api è sempre più minacciata dai cambiamenti climatici, dall’uso intensivo di pesticidi chimici, dall’inquinamento e dalla perdita di habitat naturali. La crisi climatica rappresenta un doppio problema che non solo influisce sulla sopravvivenza degli impollinatori, ma altera anche le stagioni di crescita delle colture, il che significa che gli impollinatori potrebbero non essere disponibili al momento della fioritura della coltura e della sua conseguente necessità di impollinazione (FAO).
“L’Ispra segnala una perdita del 30% delle colonie di api rispetto a dieci anni fa, un dato decisamente allarmante perché gli impollinatori sono indispensabili per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale e – sottolinea

Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio
– La Giornata mondiale delle api, che quest’anno ha come tema “Api ispirate dalla natura per nutrirci tutti”, per sottolineare la loro funzione cruciale nei sistemi agroalimentari e nella salute degli ecosistemi, diventa dunque un’occasione importante per lanciare un appello per la salvaguardia di questi insetti preziosi per una produzione agricola più sana e resiliente. Grazie al loro instancabile lavoro, permettono la riproduzione di molte colture, migliorando i raccolti e la biodiversità attestano come l’agricoltura biologica contribuisce attivamente alla protezione delle api, evidenziando come nei campi bio la densità di insetti impollinatori sia decisamente superiore rispetto a quelle convenzionali creano infatti ambienti sicuri per le api, favorendo la loro salute e aumentando l’efficienza dell’impollinazione. Proteggere le API è una responsabilità collettiva: tutti possiamo dare un contributo attraverso scelte consapevoli, a base di prodotti biologici e sostenibili, per garantire un futuro più sano per il sistema agricolo e per il nostro pianeta”.