Affacciato sulle sponde orientali del Lago di Como, Corenno Plinio, frazione di Dervio con solo un centinaio di abitanti, è noto come il “borgo dei mille gradini”, perchè ricco di scalinate in pietra e caratterizzato per le case medievali e un’atmosfera capace di trasportare fuori dal tempo.
Camminando per le strette viuzze del centro e lungo le scalinate che dal castello portano al lago, alcune delle quali intagliate nella viva roccia, è impossibile non restare affascinati da questo piccolo borgo che traspira storia in ogni angolo.
Una storia millenaria
Il nome Corenno Plinio deriva da due fonti storiche: “Corenno”, probabilmente di origine celtica o latina, e “Plinio” in onore di Plinio il Giovane, il celebre scrittore e senatore romano nato nella vicina Como, che soggiornò spesso in questi luoghi.
Le prime testimonianze scritte del borgo risalgono al X secolo ma l’insediamento è certamente molto più antico.
Nel Medioevo Corenno Plinio fu feudo della potente famiglia Andreani, che fece costruire il castello e contribuì allo sviluppo del borgo. A metà del XV secolo Corenno entra a far parte del Ducato di Milano. Da lì si trasforma molte volte, fino agli anni tra il 1812 al 1816, quando torna ad essere un comune. Fu nel 1861 che il suo nome venne cambiato in Corenno Plinio.
Il centro storico
Il centro storico ha conservato intatto il suo impianto medievale, rendendolo una delle località più caratteristiche e autentiche dell’intera area lariana, soprattutto grazie alla caratteristica presenza di viuzze, portici e arcate, portali finemente scolpiti e ripide scalinate nella roccia che scendono al lago collegando la piazza acciottolata al molo. Numerosi sono i luoghi da visitare: la chiesa, dedicata a S.Tommaso di Canterbury; le Arche, monumenti funebri dei feudatari del feudo, i Conti Andreani che si affacciano sul sagrato della chiesa, un tempo occupato dal cimitero della comunità; il castello, ancora oggi di proprietà dei discendenti della famiglia Andreani, che costituisce uno dei migliori esempi di fortificazione sul Lago di Como; il belvedere, terrazzo naturale da cui ammirare il panorama del lago e dei paesi sull’altra sponda; l’antico molo, la cui parte più antica è scavata nella roccia.
La comunità del borgo è costituita da un insieme di famiglie nata dopo il primo Millennio che si affrancarono dal giogo del feudatario, decidendo liberamente e autonomamente di organizzarsi e proteggere la propria identità sociale e culturale con la creazione di istituzioni e di norme raccolte nello Statuto comunale medioevale, giunto a noi nell’edizione del 1389.
Il castello medioevale
Il castello-recinto degli Andreani edificato sulla rupe costituisce uno dei migliori esempi di fortificazione dello scacchiere lariano. Nonostante abbia subito vari assedi e assalti lungo i secoli, si caratterizza rispetto ad altri per il discreto grado di conservazione. Corenno, per la sua posizione strategica fu sempre un borgo fortificato, come testimoniano i reperti e ruderi di un castelliere dell’età del Bronzo scoperti al suo interno nella missione archeologica del 2005. Quello che oggi si ammira è la rocca completata nel 1357, ma si può ipotizzare che, almeno le mura, risalgano al secolo precedente quando il castello venne infeudato a Fossato Andreani nel 1271 dall’arcivescovo di Milano Ottone Visconti. L’alta muraglia è munita da due torri: una stretta, detta a vela, all’entrata per vigilare verso sud e una più possente quadrangolare verso nord; manca la parte di recinzione che difendeva dalle incursioni dal lago, abbattuta per consentire in epoche più recenti di ammirare il paesaggio e di coltivarvi all’interno un vigneto.
Le Arche trecentesche
Fino agli inizi dell’Ottocento sul sagrato della chiesa dedicata a San Tommaso di Canterbury, del XII secolo, al cui interno custodisce affreschi di epoca medievale e barocca, oltre a sculture che testimoniano la lunga storia del borgo, si trovava tutto il cimitero; ora si elevano solo i monumenti funebri della famiglia dei conti Andreani. Due arche marmoree sono poste ai lati del portale mentre la terza è addossata alle mura del castello. Vennero realizzate da maestranze di Campione e, pur essendo erette nell’arco di 50 anni nel 1300, esse costituiscono un unicum in quanto presentano tre stili architettonici diversi: arca romanica la prima del fondatore della dinastia Iacobo Andreani realizzata con marmo bianco di Musso e pietra nera di Varenna; arca gotica la seconda arricchita da tre statue sugli spioventi che rappresentano i due fatti centrali della fede cristiana: incarnazione, morte e risurrezione attribuibili ai maestri campionesi; di stile gotico fiorito la terza, voluta da Stefano Andreani nel 1371, che era inizialmente all’interno della chiesa e fu portata all’esterno per lasciare lo spazio all’organo.
Appena sopra il borgo sono costruite le fortificazioni e le trincee della “Linea Cadorna”, costruita per difendere le strade di accesso ai paesi del lago durante la Prima Guerra Mondiale e mai utilizzata, ed oggi perfettamente conservata e situata nei punti di maggior attrattività panoramica. Tali fortificazioni, essendo situate a un’altitudine di poche centinaia di metri, sono tra le poche tra tutte quelle costruite sull’arco delle Alpi ad essere facilmente visitabili lungo tutto l’arco dell’anno.
La rievocazione medievale
L’atmosfera di Corenno si può respirare in modo particolare ogni anno alla fine di agosto, quando la Proloco organizza la rievocazione storica “Medievale a Corenno Plinio”, per ricordare la vita feudale del XII secolo.
Il momento più importante della manifestazione è il sabato sera, quando si rievoca sbarco dell’imperatore Federico Barbarossa al molo, che era venuto nel borgo per incontrare il conte Andriani. Il conte poi accoglie il Barbarossa con un corteo di personaggi in costume medievale con tanto di musicisti e giullari che intrattengono il visitatore. Il corteo passa per le vie del borgo accompagnando l’imperatore fino al castello. Nelle vie del borgo vengono allestite bancarelle che servono piatti tipici, regalando una vera festa al visitatore.
Cosa vedere nei dintorni
Poco distante da Corenno Plinio meritano una visita il paese di Varenna, uno dei paesi più belli del lago di Como, il castello di Vezio, da cui si gode un panorama mozzafiato o uno spettacolo di falconeria e ancora, raggiungendo la cima del lago, visitare l’abbazia di Piona.
La gastronomia locale
Non esistono piatti specifici unicamente attribuiti a Corenno Plinio, ma, essendo un borgo sul Lago di Como, si possono gustare piatti tipici lariani che includono pesce di lago. La cucina locale riflette le tradizioni del territorio lariano, con un’attenzione particolare al pesce di lago, ai formaggi d’alpeggio e ai salumi tipici.
Tra i piatti da provare ci sono: i missoltini, agoni del lago salati ed essiccati, serviti con polenta, risotto al pesce persico, un classico della cucina lariana, gustoso e raffinato. Poi ancora, i pizzoccheri valtellinesi, spesso presenti nei menù della zona, come anche gli sciatt, croccanti frittelle ripiene di formaggio fuso.
Per visitare il borgo è previsto un contributo d’ingresso acquistabile al distributore automatico, di 4 euro, ridotto a 3 per ragazzi tra i 10 e i 18 anni e ai gruppi di almeno 20 persone.