Con la fine di gennaio arrivano i giorni della Merla, considerati i giorni più freddi dell’anno; sono giornate che spingerebbero i più a rinchiudersi in casa al calduccio, ma spesso sono le tradizioni che ci richiamano fuori; in diversi posti soprattutto nel nord del Paese, è una festa, alimentata da storie, leggende, proverbi e filastrocche della tradizione contadina. I contadini, infatti, usavano proteggere campi e raccolto dal freddo con antichi rituali e canti attorno al fuoco. Tutto questo diventava un momento di festa.
Tante leggende su queste fredde giornate
Attorno ai giorni della merla circolano tantissime leggende; ogni regione o città ha la sua; quella più comune narra che una merla insieme ai propri piccoli, per ripararsi dal freddo si rifugiò dentro un comignolo; il 1 febbraio ne uscì tutta grigia a causa della fuliggine e fu così che da quel momento tutti i merli femmina e i piccoli divennero grigi.
Ma in ogni zona del Nord Italia c’è una leggenda che prova a raccontarne la storia; nel cremonese si narra che ci fu un anno molto mite; i merli, che erano bianchi, deridevano Gennaio per il fatto che l’inverno stesse finendo e non ci fosse stata neanche una giornata gelida. Questo fece arrabbiare Gennaio che si vendicò facendo arrivare un freddo polare. A causa delle temperature i merli, allora bianchi, dovettero rifugiarsi nei comignoli, diventando così tutti neri.
A Modena si dice che un tempo, durante i giorni della merla, faceva talmente freddo che le “razdore”, le donne che gestivano la casa, il bestiame e tessevano la lana, si chiudevano in casa per preparare la polenta con un sughetto fatto di uccelli. Non si sa che tipo di volatili ne facessero parte, ma i merli ne erano compresi. Era infatti facile catturarli perché indeboliti dal freddo polare.
Nel Forlivese la leggenda narra che una merla bianca, dopo essersi protetta tutto l’inverno al calduccio del suo nido, ne uscì gli ultimi tre giorni di Gennaio vedendo che un bel sole si stava levando nel cielo. Però fu all’improvviso colpita da un freddo polare e costretta a rifugiarsi all’interno di un camino fumante; si salvò dal gelo ma diventò tutta grigia.
La leggenda che ha più coerenza e risconti con le culture latina e greca, dalla quale deriva quella italiana, è quella che vede la merla messaggera di Persefone annunciatrice dell’arrivo della primavera. Secondo questa leggenda, Persefone preannuncerebbe la sua visita alla madre Demetra (o Cerere) dal regno dell’Ade attraverso un uccello messaggero, la merla. Infatti, gli uccelli erano visti dagli antichi come messaggeri degli dei.
La merla annuncerebbe l’arrivo della primavera in anticipo o in ritardo a seconda dell’attesa che essa lascia in quei tre giorni, detti appunto giorni della Merla, a seconda che questi siano miti o veramente freddi: se le temperature sono miti, allora significa che l’inverno durerà ancora a lungo; se invece farà molto freddo, l’inverno finirà presto e la primavera non tarderà ad arrivare
Giorni di festa
A Crotta D’Adda, piccolo e affascinante borgo in provincia di Cremona, delizioso da visitare, i giorni della merla si celebreranno con canti misti a piatti tradizionali. Durante questo periodo si festeggia “l’Ustaria e le so usansi, il mangia de na vota” la sagra tradizionale dedicata all’età contadina.
Il tuffo della merla è nel Lago di Ledro, in Trentino; un evento tra i più coraggiosi dell’inverno sia per il freddo sia per la quota del lago alpino scelto per onorare questa tradizione. La valle di Ledro è ideale per le attività outdoor tra il Garda e la valle del Chiese, e si trova a 650 metri di altezza con intorno il panorama dalle Alpi Ledrensi, che sono state inserite nel Patrimonio Unesco con il Progetto di Biosfera.
Ci si tuffa anche sul Lago di Garda; è tradizione che un gruppo di nuotatori si incontrino per onorare i giorni della Merla con un tuffo rigenerante a Peschiera, Lazise e Malcesine, tre località che offrono anche splendide passeggiate lungolago e attrazioni culturali.
Per respirare l’autenticità delle atmosfere di una volta l’appuntamento con i Canti della Merla è a Soresina, in provincia di Cremona, alle ore 21 di giovedì 30 in Piazza Italia, venerdì 31 gennaio in Piazza San Francesco e l’1 febbraio al Circolo la Baracca di Olzano.
Domenica 2 febbraio alle ore 17 sarà la volta di Gera con le Corali di Gera e Pizzighettone, di San Bassano, di Crotta e di Meleti.
Nel borgo di Ripalta Cremasca Sabato 4 febbraio alle ore 20:30 in piazza Dante, tornano i canti della Merla ad opera del coro Valentino di Gombito accompagnato dal maestro Angelo Parati alla fisarmonica. I canti saranno interpretati anche dal coro Note in Allegria, composto dagli alunni delle elementari e diretto dal maestro Mauro Bolzoni.
in collaborazione con Fuoriporta