Dopo cinque anni di assenza torna a Malalbergo la Sagra dell’Asparago Verde Igp di Altedo, un appuntamento tradizionale e molto radicato nel territorio, assente dal 2020 a causa del Covid.
L’asparago verde di Altedo è una delle eccellenze agroalimentari dell’Emilia-Romagna: marchio a Identificazione geografica protetta dal 2003 e che, a dispetto di un andamento stagionale incostante, nel 2024, ha totalizzato oltre 225 tonnellate di prodotto certificato e quasi 500 tonnellate di prodotto controllato raccolto.
L’appuntamento ospiterà, oltre ai produttori, anche eventi, concerti, mostre e una serata dedicata a Miss Italia. Oltre all’attività social e a uno spot pubblicitario, la sagra avrà una mascotte d’eccezione, assolutamente al passo con i tempi: “Ghino l’asparaghino”, realizzata con l’intelligenza artificiale e che accompagnerà i visitatori nei dieci giorni di manifestazione.
“Siamo di felici di essere tornati e di ricominciare con questa che è la 56esima edizione della Sagra – ha specificato Gianni Cesari, presidente del Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo Igp; anche se per alcuni anni non abbiamo potuto realizzarla, l’interesse per far conoscere il nostro asparago non si è mai fermato, dat che questo è uno dei migliori prodotti al mondo, un’eccellenza che ci è riconosciuta come tale a livello nazionale e internazionale: vogliamo valorizzare il più possibile questa produzione tipica, che ha sofferto molto, in tempi recenti, anche per il maltempo”.
L’asparago verde di Altedo Igp ha ottenuto il riconoscimento Igp nel 2003, grazie alla sua distintiva qualità che rispecchia l’ambiente agricolo e le tradizioni di coltivazione locali. Le tecniche di produzione, tramandate nel tempo, sono ancora oggi seguite con grande attenzione per garantire il massimo della qualità e della genuinità, anche attraverso un rigido disciplinare di produzione. Le superfici di asparago verde di Altedo Igp oggi rappresentano, con oltre 100 ettari, quasi il 20% del totale della regione Emilia-Romagna e da qualche anno hanno avuto una ripresa, favorita dall’aggiornamento del disciplinare di produzione che ha allargato il periodo di raccolta e le varietà disponibili: in soli 8 anni sono aumentate del 60%.