Il 10 e 11 Maggio nella splendida cornice di Rocca Rangoni a Spilamberto, nel modenese, si terrà la 9° edizione di Vignaioli Contrari.
Chi sono i Vignaioli Contrari
I Vignaioli Contrari sono coloro che fanno comprendere il territorio di appartenenza e raccontano la loro storia mediante i vini che producono, con metodi artigianali ed autentici. Sono i responsabili del lavoro in vigna ed in cantina, nel pieno rispetto dell’ambiente e sono Contrari all’omologazione del gusto e alla standardizzazione dei vini. Piccole realtà artigiane che cercano di valorizzare al meglio il vino prodotto da vitigni autoctoni, preservando la tradizione del terroir a cui appartengono. Persone che danno continuità alla storia enologica del nostro Paese, impegnandosi a mantenere in vita le varietà di cultivar in via di estinzione, producendo vini di Terroir.
Il progetto Vignaioli Contrari nasce nel 2016 dalla passione di due amici Sommelier, Marcello Tebaldi e Simone Balestri, per le produzioni eno-artigianali e la valorizzazione dei vitigni autoctoni.
La prima edizione, allestita presso lo storico Palazzo Barozzi di Vignola, si apre con la partecipazione di sedici aziende eno-artigiane, con importanti nomi sia del territorio modenese che del panorama nazionale.
Il 2017 vede la creazione dei laboratori di degustazione denominati “La Roulette del Vino”, il convegno sulla viticoltura di qualità tenuto dal Prof. Mario Fregoni, e in generale una crescita dell’iniziativa, soprattutto grazie all’adesione al progetto della condotta Slow Food Vignola e Valle del Panaro.
Per la terza edizione l’evento si sposta all’interno della storica Rocca Rangoni di Spilamberto; gli spazi della nuova location permettono un aumento dei produttori partecipanti e una migliore accoglienza del pubblico di enoappassionati. Inoltre la corte del castello ospita l’Osteria di Slow Food e gli stand con i prodotti del territorio. Mentre la suggestiva “formaggiaia” della Rocca diventa lo spazio per i convegni e i Laboratori degustazione “Roulette del Vino”.
La filosofia dei Vignaioli Contrari
In vigna
Coltivano direttamente la terra indifferentemente se il vigneto sia di proprietà o meno, purché questa sia lavorata e resa produttiva secondo criteri sostenibili, biologici, biodinamici, in linea con qualsiasi forma di rispetto ambientale.
Non utilizzano concimi, diserbanti e antibotritici provenienti dalla chimica di sintesi, mentre favoriscono inerbimenti e sovesci per non avere il suolo nudo.
Hanno come obiettivo primario la valorizzazione dei vitigni autoctoni e tradizionali, per il territorio di appartenenza. In alcune aree del nostro paese ci sono vitigni alloctoni ormai naturalizzati, che rappresentano il terroir, la tradizione e soprattutto la vocazione di quel determinato territorio.
Utilizzano le risorse ambientali, naturali (che esistono nell’area aziendale), per la produzione di uva con coscienza e sostenibilità. Il ricorso a sistemi d’irrigazione
deve essere limitato il più possibile e finalizzato a evitare casi di stress idrico severo.
Praticano la vendemmia manuale per un’accurata selezione delle uve.
Incoraggiano la biodiversità e sono impegnati nel recupero di quei vitigni autoctoni che rischiano l’estinzione.
In cantina
Non utilizzano l’osmosi inversa e metodi fisici di concentrazione del mosto. Inoltre, se non per gli spumanti o i vini che lo prevedano per tradizione, non deve essere impiegato MCR (mosto concentrato rettificato). Non utilizzano i trucioli per aromatizzare i vini.
Prediligono le fermentazioni spontanee partendo solitamente da una pied de cuve.
L’impegno verso una riduzione dell’impiego dell’anidride solforosa deve essere costante fino al totale inutilizzo nelle annate favorevoli. Il vino in bottiglia deve avere un quantitativo di anidride solforosa totale al di sotto dei valori riportati dal disciplinare del vino Biologico dell’Unione europea.
In bottiglia
I vini devono essere specchio del terroir di provenienza, per questo motivo vediamo con favore l’utilizzo di lieviti indigeni così come la ricerca scientifica tesa a isolare lieviti autoctoni che poi possono essere replicati e utilizzati dall’azienda oppure da più vignaioli della stessa zona e denominazione.
Nel caso dei vini frizzanti a rifermentazione spontanea in bottiglia (col fondo), può essere riconosciuta come pregio, la differenza del gusto tra una bottiglia di vino ed un’altra, anche della stessa annata e non come un difetto.
I vini devono essere di qualità e privi dei principali difetti enologici, perché questi tendono a rendere omogenei i vini e appiattire le differenze territoriali.
I vini dei vignaioli saranno sempre l’espressione dell’annata della vendemmia.