Al via alla terza edizione di Berebianco, la manifestazione dedicata al mondo dei vini bianchi italiani importanti, quelli che amano riposare in bottiglia a lungo per poi proporsi al loro meglio.
Il 10 maggio prossimo, al The Westin Excelsior Hotel di via Veneto a Roma, sfileranno i vini di cantine provenienti dai territori più vocati del Paese, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, per una grande vetrina di 60 aziende e oltre 160 vini in degustazione che racconteranno le diverse identità che vanno a comporre un quadro enologico multicolore, secondo a nessuno.
A dispetto dei valori in campo, dei riconoscimenti nazionali e internazionali dei tanti vini presenti alla manifestazione, l’Italia non è considerata nel mondo come un riferimento per il vino bianco di fascia alta. Permane tuttora l’idea di un Paese che propone Bianchi semplici, profumati, agili, da consumare già nella primavera successiva alla vendemmia. In realtà, le nostre terre da vino più vocate esprimono straordinari prodotti che amano affinare in vetro e che riescono a emozionare dopo cinque, dieci anni e anche oltre.

Francesco D’Agostino, Direttore di Cucina & Vini
“Oggi che il vino bianco nel mondo conquista posizioni di mercato sempre più ampie, visto anche il calo dei consumi sul fronte dei Rossi – afferma Francesco D’Agostino, Direttore di Cucina & Vini – l’Italia non può trascurare la possibilità di modificare il proprio posizionamento per non perdere delle opportunità importantissime. I grandi Bianchi italiani da invecchiamento esistono e sono buonissimi, Berebianco nasce proprio per ribadire questo sano orgoglio nazionale, propedeutico per un’affermazione internazionale. I numeri, però, raccontano altro – continua D’Agostino – perché il prezzo medio per un litro di vino bianco all’esportazione era di 1,71 euro nel 2012 e nel 2024 ha raggiunto 3,19 euro, segnando una crescita dell’87%. Sembra una crescita straordinaria in realtà si tratta di poca cosa se consideriamo che lo scorso anno il prezzo medio al litro di tutto il vino esportato era di 3,7 euro, con lo spumante che ha raggiunto 4,29 euro. Dati che inequivocabilmente posizionano il vino bianco al livello più basso della nostra proposta, visto che il rosso sfiora i cinque euro”. (i dati esposti sono il frutto delle nostre elaborazioni di dati Istat).
Ad arricchire l’appuntamento, che appena alla sua terza edizione già si colloca tra quelli più attesi dagli appassionati, cinque masterclass dedicate a grandi annate, in cui vivere emozioni che scolpiscano nel bagaglio culturale dei presenti la consapevolezza di quanto siano vocate le nostre terre e i nostri produttori.
Ospite d’eccezione di Berebianco 2025 sarà il Sannio Consorzio Tutela Vini con una masterclass di dieci etichette dedicata alla capacità di invecchiamento della Falanghina del Sannio e un banco di assaggio consortile per la degustazione libera.
Ovviamente non mancherà l’abbinamento con il cibo: quest’anno infatti, a curare l’offerta gastronomica di Berebianco, ci sarà Supplì Bros che proporrà il supplì lo street food romano per eccellenza, sia nella sua versione classica che in tante golose rivisitazioni.